L'Italia che sta uscendo dal Covid è come un paziente che ha subito un’operazione e subito dopo è sotto antidolorifici. Siamo arrivati nella fase in cui (sempre nell’ipotesi di riuscire ad evitare una seconda ondata) lentamente bisogna togliere gli antidolorifici per far tornare il paziente alla funzionalità normale e a sostenersi sulle proprie forze. Per intenderci non dovrebbe accadere che un’azienda che è tornata ad essere produttiva continui ad utilizzare la Cassa integrazione (gli antidolorifici) che invece deve essere applicata ai settori più colpiti (ristorazione, trasporti, turismo, eventi). È in questa situazione che arriva il decreto Agosto. Che contiene ancora molti elementi di “sostegno post-operatorio” come il blocco dei licenziamenti, ma solo per le aziende che hanno esaurito la Cassa integrazione, il prolungamento del reddito di emergenza, il posticipo del pagamento delle imposte, la sospensione dell’Imu per strutture turistiche, una tantum per stagionali e lavoratori dello spettacolo, il sostegno alle imprese dei centri storici delle città turistiche e vari altri bonus. Importanti alcuni elementi di condizionalità sui benefìci con la proroga del versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, prevista per soggetti che superino gli indici di affidabilità fiscale.
Assieme agli interventi di emergenza che proseguono ci sono però anche alcuni interventi strutturali importanti che vanno oltre, come l’aumento delle pensioni per invalidità civile al 100% da 285 a 648 euro. Un altro provvedimento strutturale di rilievo è lo sgravio contributivo del 30% sul costo del lavoro per le imprese del Mezzogiorno che ha l’obiettivo di ridurre i divari territoriali e favorire l’emersione del sommerso. E infine passa uno dei vecchi obiettivi del Governo: di combattere l’evasione con un premio (cashback) per chi paga utilizzando la carta di credito.
Il decreto Agosto arriva mentre impazza il dibattito sull’appropriabilità delle misure restrittive varate dal Governo per combattere la pandemia. Un dibattito surreale se guardiamo ai fatti. L’Italia è uno dei Paesi che, partendo dalla situazione drammatica di marzo, ha contrastato più efficacemente il Covid, i dati del Pii del secondo trimestre 2020 ci dicono che per la prima volta facciamo meglio di altri Paesi Ue come Spagna e Francia. I balbettii dei Paesi con leader populisti (Brasile, Stati Uniti) nel contrastare la pandemia sono sotto gli occhi di tutti. Uno studio interessante di colleghi del Mit e della Federai Reserve indica come ai tempi della Spagnola le città americane che scelsero misure più severe hanno poi avuto una crescita dell’economia e dell’occupazione maggiore di quelle che hanno scelto misure più leggere. Ma il paradosso della sicurezza ci ricorda che i decisori politici escono sempre perdenti. Se hanno fatto troppo poco, la loro colpa è evidente. Se hanno fatto abbastanza, il problema diventa invisibile e l’opinione pubblica dirà che hanno esagerato a comprimere libertà fondamentali.
Da Famiglia Cristiana del 16 agosto 2020