Terracini e il PCI

In questi giorni si è parlato tanto di Pci, ma non è stato quasi mai ricordato Umberto Terracini, che può essere definito un comunista critico. Amico intimo di Gramsci, a Livorno espresse la linea dell'Ordine Nuovo e pochi mesi dopo si ritrovò a essere criticato perfino da Lenin per il suo intransigentismo. Nel 1939, dopo anni di carcere, venne espulso dal partito per aver condannato il patto russo-tedesco e fu imposto ai compagni di non rivolgergli più la parola. Le dimostrò solidarietà Camilla Ravera e venne espulsa anche lei. 
Ciononostante partecipò attivamente alla Resistenza e subito dopo la guerra si presentò all'ufficio di Togliatti. Lo trovò intento a leggere dei documenti. Il segretario gli disse siediti e aspetta un momento.. Poi posò la matita, si alzò e andò a salutarlo calorosamente. A quel punto Terracini gli chiese: caso devo fare? Togliatti gli diede appuntamento per il pomeriggio, allorché il segretario, come se nulla fosse successo, gli disse: devi mettere in piedi l'ufficio elettorale del partito. 
Circa un anno dopo Terracini è presidente dell'Assemblea Costituente e pone la firma in calce alla nostra Costituzione. Anche questa è storia del Pci e anche questa è storia d'Italia.
di Massimo Papini