"NEL CENTRO SINISTRA CON UN PROGETTO"
La fase congressuale, ormai avviata, registra non poche incertezze dovute anche all’attuale classe dirigente del partito. È come se non si fosse compresa la delicatissima responsabilità del momento e ci si attardasse in personalismi nocivi senza mettere in campo una proposta, il più possibile unificante e riconoscibile dal Paese.
Ciò mette a repentaglio l’esistenza stessa del partito e obbliga ad una riflessione sul suo futuro, sulla sua organicità e di conseguenza sulle scelte di chi voglia continuare a parteciparvi.
Noi che aderiamo al Partito Democratico, siamo seriamente preoccupati dal protrarsi di piccoli giochi di potere che ci rendono sempre più estranei ai cittadini. Richiamiamo con forza l’urgenza di dare risposte a questo Paese con un progetto politico nuovo, che riparta necessariamente dall’identità forte del partito. Identità che deve essere chiarita dal congresso e riaffermata, dopo le contraddizioni della stagione “renziana” di cui la principale è senz’altro l’uso strumentale di questa nostra comunità di donne e uomini secondo la logica di un “cesarismo” politico che non ci appartiene. La conseguenza di quella impostazione ha finito per privare il quadro politico, del nostro Paese ed europeo, di un autorevole partito riformista di centro sinistra.
Crediamo vada ridefinito il DNA di una forza politica inclusiva, innovativa, e insieme portatrice delle attese e capace di farsi carico degli interessi di quanti sono stati vittime di questa crisi feroce. Occorre cioè dare un senso pieno a quell’aggettivo “democratico” che dice un metodo e un modo di essere. Dice di una comunità politica che conosce i limiti della politica, che non pretende di risolvere in sé la realtà del Paese ma di servirla. Una comunità nella quale personalità di valore sanno essere guida e punti di riferimento e non capi a cui dovere fedeltà assoluta.
Solo recuperando questa identità è possibile contrastare efficacemente il “sovranismo” e la reazione di destra illiberale e affrontare le sfide economiche e le minacce alla democrazia che si infittiscono nei momenti di crisi.
Solo recuperando questa identità è possibile per il PD assumere il volto di una comunità volontaria di cittadini, costituito non sulla base di una ideologia ma di valori, di programmi e di una visione condivisa.
Senza un progetto politico non ha senso militare in un partito e non ha senso neanche un partito.
Questo progetto a nostro avviso deve avere due pilastri sui quali rifondarsi:
✓ Il primo riguarda l’Italia e tramite essa l’Europa: sono due ambiti correlati, perché se esiste un interesse “nazionale” italiano questo è il nostro essere parte della comunità politica europea e del progetto di pace che incarna. La Costituente delle idee di "Argomenti2000" ha elaborato alcuni contenuti e proposte concrete che possono entrare a far parte di un progetto per l’Italia e per l’Europa da offrire alla discussione pubblica in occasione della importante tornata elettorale europea della prossima primavera.
✓ Il secondo riguarda il Partito, la sua identità e la sua funzione, che riteniamo qualificante per la tenuta democratica del nostro Paese. In questo senso occorre ridare un senso alla forma e alla funzione del partito in questa società post-moderna. Occorre ripensare i meccanismi di formazione alla pratica politica, i processi di selezione della classe dirigente, il funzionamento del partito per tornare a farlo essere rappresentazione del paese, il rapporto con i mezzi di finanziamento che non devono compromettere la libertà di elaborazione politica.
Tra i candidati con cui abbiamo avuto modo di confrontarci Nicola Zingaretti è quello che ha mostrato una più acuta sensibilità per queste che crediamo essere le urgenze del tempo presente. È stato colui che con maggiore convinzione ha espresso una prossimità alle nostre preoccupazioni e la volontà di confrontarsi con le proposte della nostra Associazione aprendo anche a spazi di collaborazione.
Noi ci aspettiamo che, se risulterà eletto segretario, sappia unire le varie sensibilità della nostra comunità politica facendo del pluralismo una ricchezza nella funzione di dare rappresentazione e voce a chi oggi non ha voce, in Italia e in Europa. D’altra parte, condividiamo le sue idee sul partito e il progetto politico per il Paese. Zingaretti sostiene che il partito avrà un futuro soltanto se sarà in grado di cambiare politiche e gruppo dirigente, insieme ad una maggiore apertura alla società. L’Italia ha bisogno di una nuova speranza che solo il PD e un’alleanza di centrosinistra, con tutte le anime politiche e culturali che vi si ritrovano, può essere in grado di rappresentare.
Zingaretti ritiene di dover ripartire con un pensiero semplice: “Ora prima le persone”, per costruire un nuovo modello di società che abbia al centro crescita, equità e sostenibilità ambientale.
Vorremmo che la sua fosse l’azione politica di un segretario coraggioso: quella che è richiesta in un periodo eccezionale di grandi trasformazioni com’è quello che affrontiamo. Crediamo debba sentire il peso e la bellezza di essere un segretario che si fa prossimo, prima di tutto, a chi è in difficoltà e che fa questo non per posa ma per convinzione. Ed infine, chiediamo che sia un segretario che condivide con il suo popolo la direzione di marcia.
Questa è la fiducia che gli consegniamo. Essa è piena e sincera ma non è senza condizioni né a tempo indeterminato ma subordinata alla condizione di una concretezza realizzativa: ne va del futuro di questo partito, di questo paese e della stessa Europa.
Chi è interessato può scrivere a progettoitaliaeuropa@gmail.com
“Progetto Italia, Progetto Europa“
Nel PD per Nicola Zingaretti Segretario