Gli Editoriali

Cari amici,
siamo in estate. Certo un’estate un po’ particolare ancora sotto l’impressione di ciò che ha scatenato la pandemia e di ciò che comporta in queste settimane e di quanto ci aspetta nei mesi che verranno.

L'Italia che sta uscendo dal Covid è come un paziente che ha subito un’operazione e subito dopo è sotto antido­lorifici. Siamo arrivati nella fase in cui (sempre nell’ipo­tesi di riuscire ad evitare una seconda ondata) lentamente bisogna togliere gli antidolorifici per far tornare il paziente all...

Superata l’emergenza sanitaria – quando ci siamo sentiti tutti sulla stessa barca di fronte al pericolo imminente del virus – ora il sentimento di solidarietà rischia velocemente di svanire.

Questo tempo estivo, carico di voglia di libertà come se della libertà fossimo stati privati da anni e anni, è anche e nuovamente un tempo “sospeso”: perché porta in sé i timori, ragionevolmente fondati, di un “dopo” fatto di chiusure. Forse selettive.

Il nesso tra immigrazione e pericolo Covid-19 sta agitando la scena politico-mediatica, oltre che le vacanze degli italiani, assumendo varie sembianze inquietanti: gli sbarchi, anzitutto, ma anche i rientri dall’estero, i focolai di infezioni nei centri di accoglienza, nonché le fughe dagli obbli...

28 anni fa il 19 luglio era domenica. Anche questa volta scrivo un mio ricordo il giorno successivo a quello dell"alluvione dei ricordi, quello ufficiale. Paolo era più basso di Giovanni, che pure non era un gigante, ma quanto a sigarette stava pari, una dopo l'altra le accendeva.

Sappiamo che ci potrebbe essere la possibilità per l’Italia di avere un importante contributo dall’Europa per riuscire a rilanciare la propria economia. I 750 miliardi di euro messe a disposizione, recovery fund, di cui 500 a fondo perduto e 250 da restituire, sarebbero decisamente, per i paesi p...

Tenersi per mano….a volte può cambiare la storia sia personale che dei popoli. Sentire che il calore della mano che stringi è uguale al calore della tua mano provoca sensazioni di bene, innesca processi di riconoscimento prima impensati, avvertiti come improbabili se non impossibili.

Mentre si ragiona su come far ripartire la scuola e quali indicazioni offrire, è opportuno ripensare all’esperienza svolta in questi mesi, che ha messo a dura prova sia il sistema scolastico, sia – direi soprattutto – gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie.

Di rifugiati si parla sempre meno, in tutto il mondo e anche da noi. Complice il Covid-19 e le politiche che hanno frenato la mobilità umana e ridotto anche gli arrivi in Europa dal mare ai minimi storici. Molti forse pensano che il "problema" sia stato risolto una volta per tutte.

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