«La cultura è un patrimonio comune ed è anche un segno di civiltà contro l’oscurantismo». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visitando al Colosseo la mostra “Rinascere dalle distruzioni”, che propone la ricostruzione in 3D di tre monumenti distrutti dall’Isis a Nimrid, Palmira ed Ebla. L’esposizione, ideata e curata da Francesco Rutelli e dall’archeologo Paolo Matthiae con l’impegno dell’Associazione “Incontro di Civiltà” e il sostegno della Fondazione “Terzo Pilastro” che ha investito nell’iniziativa 480mila euro in tre anni, è stata presentata ieri alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La mostra è un segno di solidarietà, che dimostra che la cultura non ha confini. «La mostra è bellissima - ha sottolineato il capo dello Stato - ma quello che prevale è il significato, perché è un segno di solidarietà e dimostra che la cultura non ha confini, perché è un patrimonio comune, ed è un segno di civiltà contro l'oscurantismo. Restaurare quei pezzi è un segno di speranza, dimostra che si può ricostruire ciò che l'inciviltà ha distrutto». La mostra è arricchita da due altorilievi provenienti da Palmira, i ritratti danneggiati dall'Isis di un uomo e una donna, scolpiti nella pietra che hanno profonde ferite. Dopo la mostra saranno presi in consegna dal ministero dei Beni Culturali e del Turismo per essere restaurati e riconsegnati poi al Museo Nazionale di Damasco.
Il segretario dell'Onu incontrando la stampa, dopo il colloquio con il presidente Mattarella, ha parlato di quello che sarà dal prossimo primo gennaio il suo successore al Palazzo di Vetro a New York. "Io conosco molto bene Guterrez e lo considero un'ottima scelta - ha detto Ban Ki moon - abbiamo lavorato fianco a fianco quando lui dirigeva l'Unhcr, periodo nel quale ha mostrato una profonda attenzione per quelle milioni di persone che sono state costrette ad andar via dalle loro case. La sua esperienza poi come premier, la sua conoscenza delle questioni internazionali faranno sì che possa guidare bene l'Onu in questo momento così cruciale".
Ecco, la politica dovrebbe aiutarci a vedere un orizzonte più ampio dove il recupero e il restauro delle grandi vestige del passato, delle civiltà di ogni parte del mondo, così come le persone di ogni parte del mondo, godono dello stesso diritto… di cittadinanza.
Le Nazioni Unite, lo sappiamo sono oggi bloccate da regole interne (il diritto di veto in primis) che ne rendono meno efficacie l’azione. L’iniziativa politica, di un Paese come il nostro dovrà fare il possibile per modificare questo stato di cose, non desistendo dal porre in essere in ogni sede possibile perché si rivedano le regole ONU.