Comunicato stampa - 18 luglio 2022

La crisi che arriverà nelle aule parlamentari mercoledì apre una fase particolarmente delicata nella vita politica del paese. Nelle parole con cui il Presidente del Consiglio ha annunciato la volontà di rassegnare le dimissioni si coglie la valutazione del venir meno del patto di fiducia su cui poggiava la maggioranza di unità nazionale che sosteneva il governo. Vi è anche un giudizio sulla qualità del discorso parlamentare e pubblico che ha accompagnato questi ultimi mesi della vita politica del paese che non può lasciare indifferenti.

Se da un lato, come è stato osservato da molte realtà, non solo politiche ma anche civili e sociali, si fatica a capire le ragioni politiche che hanno motivato una così netta presa di distanza rispetto alle scelte del governo da parte del Movimento 5 Stelle, dall’altro lato questo comportamento è proprio anche di forze come la Lega che pongono in essere atteggiamenti ricattatori e laceranti. In questo modo si sommano e giustappongono questioni fra loro molto diverse senza restituire una cornice di lettura delle cose che invece potrebbe offrire un contributo di elaborazione che aiuti a guardare in avanti in un momento nel quale la guerra in Ucraina, la crisi energetica, l’inflazione e le tensioni sociali prospettano mesi di grande sofferenza per il tessuto vivo del paese.

In attesa della verifica parlamentare di mercoledì emerge con chiarezza dalla grande maggioranza dell’opinione pubblica del paese, delle forze economico sociali, la richiesta di una continuità nell’azione di questo governo. Una domanda di responsabilità che nasce dal timore che mesi di lavoro, sacrifici e sforzi compiuti dal paese sulla pandemia, sulla ripresa economica, sulla creazione delle condizioni per attuare il PNRR, vengano vanificati dalla ricerca di alcuni punti percentuale di ipotetico consenso elettorale.

Argomenti2000, l’associazione che riunisce attraverso una rete di Circoli e associazioni locali, amministratori e persone dell'area cattolica impegnate nell'ambito sociale e politico, auspica che il presidente Draghi continui a guidare il governo in mesi cruciali per dare stabilità al Paese e avviarlo ad una campagna elettorale nella quale le forze politiche possano confrontarsi su programmi chiari.

Occorre inoltre cogliere questo passaggio anche per una riflessione più ampia che va articolata in vista di elezioni che arriveranno, siano esse fra pochi mesi o alla fine naturale della legislatura. La fragilità dimostrata dal quadro politico e parlamentare del paese si incornicia dentro una crinale nel quale la democrazia rappresentativa e le sue istituzioni conoscono una crisi evidente, peraltro condivisa con le altre democrazie occidentali e con il contesto europeo.

In queste ore, accanto allo sforzo di delineare un esito chiaro di questa crisi, occorre che le forze politiche si interroghino su questi nodi. Serve, più che mai, il coraggio di ritessere un rapporto di fiducia con i cittadini abbandonando una logica di giochi di palazzo lontana da soluzioni dei concreti problemi quotidiani del popolo e che fanno sentire le persone alienate ed insoddisfatte dalla politica creando un pericoloso iato fra istituzioni repubblicane e cittadini. La rappresentanza politica, di cui la nostra democrazia ha bisogno per affrontare i mesi che abbiamo davanti, è tanto più solida quanto più i partiti sono capaci di essere luoghi di partecipazione ponendosi in ascolto della società nel suo insieme e delle tante realtà che operano sul piano civico, locale e associazionistico. Da qui occorre ripartire, soprattutto alla luce di una crisi che si consuma tutta e solo nelle dinamiche dei gruppi parlamentari più o meno autoreferenziati.