
Papa Francesco si è ricongiunto al Padre con sazietà di giorni e opere. Mano a mano che viene annunciata al mondo la sua assenza, è questa dimensione di pienezza e di ricchezza, di parole e opere, che prevale nella coscienza di tutti. Ha veramente guidato il gregge del popolo di Dio, che il Signore gli ha affidato, con la cura di un pastore che vuole che nessuno si perda, che nessuno si senta fuori dal recinto. Sulla scia di Francesco d’Assisi, ha messo mano alla costruzione di una Chiesa nuova, avvicinandola all’uomo e a questo nostro tempo, indirizzandola verso le periferie del mondo e della storia, rimettendo al centro della sua missione l’opzione per gli ultimi e per i poveri. Un gesuita colto, ma dai modi diretti e semplici, non formali, ha, con la sua umanità e con il suo messaggio di misericordia, parlato ai non credenti e arato il terreno di questo tempo, lavorando incessantemente, senza rispiarmarsi, fino all’ultimo giorno, per aprire varchi: quelli della Chiesa, per renderla casa accogliente, viva, sempre in uscita; quelli della politica, non smettendo di esercitare il dialogo con tutti i potenti della terra per chiedere la pace e la salvaguardia del creato; quelli delle culture e delle società, proponendo una lettura degli eventi e della storia intrisa di speranza e di futuro, ma soprattutto consapevole del destino comune dell’umanità. Quello affidato alle pagine di "Fratelli tutti" non è stato un sogno ma la lucida convinzione che le ferite e lacerazioni di questa umanità possono essere curate solo da un atto di realismo: che la nostra condizione di esseri umani ci rende uguali e ci rende responsabili per gli altri. Il modo con cui Francesco ha concepito e sviluppato la politica e la tessitura delle relazioni fra popoli e stati è stata il riflesso di tutto questo, di una coscienza planetaria. Nessuno di salva da solo. È a questa parola forte, tra le tante che ci ha lasciato in eredità, che ci auguriamo possa obbedire il cammino del mondo in questo difficile passaggio, anche grazie alla sua intercessione. Per questo preghiamo per lui con l’immensa gratitudine per il dono della sua testimonianza.