I risultati delle elezioni austriache dopo quelli delle politiche in Germania pongono almeno due questioni.
La prima: il tema dei migranti sta determinando il cambiamento del paesaggio politico europeo con conseguenze che possiamo per ora solo immaginare. Le popolazioni dei vari paesi europei si stanno chiudendo su se stesse, rinunciando al loro principale connotato, quello della solidarietà. La paura e la rabbia sovrastano ogni spazio di razionalità e di responsabilità. Purtroppo non di rado evocando strumentalmente la tradizione cristiana.
La seconda: la connotazione europeista del Ppe rischia di essere cancellata. E anche qui le conseguenze possono essere devastanti soprattutto se si considera la profonda crisi elettorale e politica del Pse.
Chi se ne compiace, anche in Italia, mostra di non rendersi conto di ciò che può determinarsi a breve, nella pur inevitabile revisione dei Trattati in vista della definizione di un'Europa a più velocità.
Varrebbe la pena discutere di questo e non fermarsi al penoso dibattito più o meno da cortile su questioni personalistiche di queste settimane, consapevoli che nelle prossime elezioni politiche non sarà solo in gioco il futuro dell'Italia, ma quello dell'Europa.