Raccolta firme su due Progetti di legge

Le due proposte di legge di iniziativa popolare – quella dedicata alla partecipazione e quella dedicata all’applicazione del dettato costituzionale per quel che riguarda la struttura democratica interna dei partiti – nascono da un lavoro comune di ACLI e Argomenti2000. Le radici di questa elaborazione sono da ricercare nella preoccupazione condivisa per lo stato di salute della nostra democrazia, del sistema politico che regge la nostra Repubblica. L’opinione pubblica lamenta ormai da molto tempo una crisi strutturale del sistema dei partiti. è ormai di dominio pubblico la questione del venir meno del principio di rappresentanza come criterio su cui i partiti dovrebbero strutturarsi come capaci di esprimere una visione delle cose e una identità nella quale i cittadini possano riconoscersi. Le nostre due associazioni hanno intrapreso due cammini che si sono incontrati su questo tema, riflettendo su come si è arrivati a questa situazione di estrema fragilità e indebolimento del quadro partitico della Repubblica.

            Dal punto di vista storico le ragioni vanno ricercate in una cronologia più distesa, nella crisi della cosiddetta “prima Repubblica”. I nodi emergono infatti con la fine di quella che Pietro Scoppola chiamava “Repubblica dei partiti”, nata con i governi del CLN del 1944-46 e che poi prosegue nei decenni successivi. Era una Repubblica in cui i partiti sono le strutture attraverso cui si radica, matura e cresce la sensibilità democratica degli italiani. Si trattava di partiti – DC, PSI, PCI – di massa, con grande radicamento territoriale, capaci di esprimere non solo gruppi parlamentari ma classi dirigenti a tutti i livelli dello Stato. Erano partiti capaci di elaborare un rapporto con le varie componenti dei partiti.

            La fine di quel sistema non è dovuta solo alla crisi politico morale di Tangentopoli. Concorrono altri fattori, a partire dalla fine della Guerra Fredda, ma fra i quali ha un peso di rilievo il mutamento della struttura sociale del paese. Quest’ultima cambia già a partire dalla fine degli anni Settanta e che a partire dal decennio successivo vede evolvere le strutture che innervano il paese ad un ritmo che fa sì che quei partiti non siano più in grado di dare risposte. Dagli anni Novanta si riogranizza il sistema politico secondo uno schema bipolare, che crea una democrazia dell’alternanza. E tuttavia il grande nodo irrisolto, apertosi con la stagione 1990-94, è quello della capacità di costruire strutture partitiche in grado di continuare ad essere strumenti di partecipazione attiva dei cittadini all’indirizzo politico della vita repubblicana. Negli anni di maggioritario si è conosciuto un tentativo di stabilizzazione attraverso la costruzione di un rapporto con i candidati dei collegi maggioritari. E però questo rapporto si è via via deteriorato nei primi anni 2000 quando iniziano ad emergere, dentro un orizzonte globale, istanze nuove che esigono una sensibilità culturale e politica di cui le forze politiche non riescono a farsi carico.

            Alla luce di questa analisi – qui riassunta per sommi capi e che richiederebbe un lavoro di scavo accurato – ACLI e Argometni2000 hanno pensato di tornare al dettato costituzionale per utilizzarlo come mappa capace di dare punti di riferimento per orientare l’operare. Si è allora tornati all’idea che i partiti sono la struttura attraverso cui i cittadini, con metodo democratico, concorrono alla vita del paese e dall’altro al principio della partecipazione. Quest’ultimo chiede ai cittadini di sentire il dovere di essere parte del dibattito pubblico. Entrambe le proposte che vengono presentate come disegni di legge di iniziativa popolare fanno da pilastri a una visione che tende a ridare centralità alla persona come pilastro della Costituzione. Non solo come fine ma come protagonista della vita civile e politica della Repubblica. Un essere umano che rivendica diritti e doveri nel tessuto sociale e completa il proprio essere cittadino. Le chiavi trovate nella Costituzione sono allora: la democraticità delle strutture partitiche finalizzate a permettere l’esercizio compiuto del dovere di cittadinanza da parte di tutti, e la partecipazione, attraverso strumenti di consultazione, che offra ai cittadini non solo la possibilità di dire la loro ma la responsabilità di dire la loro.

            Questo è il senso storico-politico che è alla radice delle due proposte elaborate da ACLI e Argomenti2000.

 

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Data: 
Martedì, 16 Luglio, 2024