Il momento drammatico che stiamo vivendo ci interroga in modo profondo.
L'aggressione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa ci porta ad esprimere la massima solidarietà all'Ucraina.
La guerra e la gravità della situazione ci interrogano però, come Europei, sugli scenari che si possono aprire.
L'Europa nasce su un progetto politico di pace, democrazia e libertà (tutte e 3 insieme, non solo democrazia e libertà), possiamo noi avallare (e favorire) una sua deriva bellicistica?
Quanto è utile armare i civili e quanto aiuta a porre fine velocemente a questa invasione?
È difficile per me in questo momento distinguere tra ciò che viene detto ad arte e ciò che risponde al vero: siamo in una fase comunicativa dentro la quale è complicato capire. Ecco, dentro a questa fase mi sorgono dubbi e domande; vorrei avere le certezze di chi pensa che in questo momento solo dall'invio delle armi passa la difesa della libertà e della democrazia ... Ma purtroppo ai miei occhi e alla mia coscienza le cose non sono così chiare.
Una cosa è chiara: ci sono un aggressore e un aggredito e non si può rimanere neutrali di fronte a tutto questo.
Con le sanzioni noi stiamo dicendo che, di fatto, entriamo in guerra: una guerra economica e informatica di cui siamo disponibili a pagare il prezzo. In questa prova di forza, sappiamo che la conclusione sarà un accordo tra le parti. Mi domando: ci siamo chiesti che prezzo siamo disponibili a pagare in termini di vite umane, prima di arrivare all'accordo? Ci siamo chiesti se siamo disponibili ad arrivare anche a una fase in cui il nostro coinvolgimento sarà anche militare a tutti gli effetti? Ecco io vorrei capire e sapere. La responsabilità delle scelte di questi giorni è enorme. Soprattutto vorrei capire e sapere che ruolo avremo noi nella definizione delle scelte, come Paese e come partito. Il pranzo a 3 di Von der leyen, Macron e Scholtz... Non è sfuggito agli occhi dei più.
E infine un altro tema: il mondo non sarà più come prima. Abbiamo davanti la definizione dell'Europa del futuro (anche la sua esistenza secondo me).
Dovremo definire la strategia energetica, le nuove regole per il bilancio comune, la strategia di politica estera e di difesa, l'architettura istituzionale dell'Unione Europea e infine il ruolo dell'Europa dentro la Nato.
Abbiamo il compito di definire adesso la strategia per la costruzione di un futuro fedele ai valori che hanno fondato l'Europa. Lo dobbiamo fare con il coraggio del pensiero complesso, senza facili scorciatoie e con un ruolo da protagonisti.
Marina Berlinghieri, Deputato PD