Le parole dure, serie e fondate del Presidente della Repubblica, sono una sentenza difficilmente appellabile che sancisce il fallimento di questo ceto politico. Una pericolosa, peraltro annunciata da anni e che aggrava la crisi di credibilità della politica ed è destinata ad allargare in maniera allarmante la frattura con i cittadini. Ne esce frantumata la compagine delle forze di maggioranza, chiuse in tatticismi e veti su nomi senza il necessario spessore di un’analisi della realtà. Ne esce incrinata la credibilità delle forze di opposizione, schiacciate in un costante appello alle elezioni che rende palese l’assenza di una visione di Paese e di Europa.
L’esito con l’opzione di un governo del Presidente, evidenzia un problema di sistema che è necessario affrontare. Perché l’implosione del quadro politico, in democrazia, costituisce di fatto una messa in discussione della stessa pratica democratica, che richiede forze strutturate attorno a visioni di Paese e in grado, proprio per questo, di una sana dialettica politica.
Si tratta di una questione che non sta nell’agenda dei prossimi giorni, ma in quella di un oggi nel quale, al netto del larghissimo consenso di cui gode la scelta di Draghi nell’opinione pubblica italiana ed europea, resta ancora incerto se un quadro parlamentare frantumato sarà in grado di sostenere un voto di fiducia.
La dettagliata cronologia di urgenze, di scadenze e impegni elencati da Mattarella contiene una verità che le forze politiche, negli ultimi mesi, hanno scelto di non guardare.
Al di là di tatticismi e convenienze del momento, che si sono dimostrati vuoti perché privi di cultura politica occorre, non solo creare le condizioni per il sostegno ad un governo Draghi, ma affidarsi ad un principio di realtà.
Urge che le forze politiche inizino ad occuparsi con attenzione di loro stesse, delle loro dinamiche interne, della loro capacità di essere non solo il collettore momentaneo del consenso elettorale ma strumenti di partecipazione democratica offerti ai cittadini. È un passaggio necessario. Solo dando forma ad un sistema politico capace di restituire al Paese, come corpo politico, la responsabilità piena delle scelte sarà possibile delineare vie percorribili.
Due le direttrici su cui occorrerà lavorare nei mesi che abbiamo davanti: quella del governo, certamente, e quella di un quadro politico e partitico pienamente e solidamente democratico perché ancorato al principio della partecipazione dei cittadini.
3 febbraio 2021
di Argomenti2000