Oggi 20 novembre 2020 ricorrono i 31 anni dalla sottoscrizione da parte dell’Italia della carta internazionale dei diritti dei bambini, una tappa importante nella storia dell’umanità.
Sono giornate in cui tutti siamo presi dall’emergenza Covid-19 e dalla lotta per la difesa e la tutela della salute di ogni persona. Ma nel rivedere le immagini della marcia dei diritti organizzata a Trani nel 2018, penso che ancor più dobbiamo fermarci e riflettere.
Il mio pensiero oggi va a tutti i bambini che sono privati, momentaneamente, del diritto allo studio nella forma comunemente utilizzata, del diritto al gioco e dello stare insieme, ma questa deve essere solo una fase che sta segnando la storia di ciascuno di noi.
Torneremo a colorare le nostre strade, le nostre piazze e le nostre città. Oggi ci sembra tutto strano e incomprensibile, ma sono certa che i bambini con i loro sguardi, la loro curiosità e intelligenza hanno capito tutto.
Per un momento parlo solo al cuore dei più piccoli: l’invito che vi faccio è quello di esprimere liberamente non le ansie di queste giornate, ma le cose belle che ci aiutano a sentirci uniti anche se distanti. Mi piacerebbe incontrarvi e ascoltarvi e, anche se non è possibile vederci fisicamente, abbiamo la tecnologia che ci aiuta e accorcia le distanze.
Oggi più che mai le istituzioni e il mondo degli adulti hanno il ruolo di tutelare i nostri piccoli senza se e senza ma. È un momento in cui spesso la rabbia prende il sopravvento, ma abbiamo il dovere di proteggerli.
Oggi ci viene chiesto di tutelare i ragazzi in un modo diverso: oggi al primo posto nella carta dei diritti dei bambini deve emergere il diritto alla salute. Sono mesi in cui stiamo scrivendo delle pagine di storia veramente particolari, ma da queste pagine devono continuare a volare alto i sogni dei bambini e dei ragazzi. Ora è il tempo di rispettare le regole, ma presto riprenderemo a correre e giocare.
di Debora Ciliento