I cento anni di un Ateneo

Il 7 dicembre 1921, con una solenne celebrazione, si inaugurava a Milano in via S.Agnese l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Un punto di arrivo di un lungo cammino, di un desiderio a lungo coltivato nell'Azione cattolica e nel Movimento cattolico. Nel prendere la parola, unica donna, in quell'assise, tra autorità e esponenti ecclesiastici,  Armida Barelli comunicava le cifre necessarie per la vita del nuovo Ateneo e diceva quanto conto veniva fatto sulla cattolicità italiana, legata alla nuova Università da una associazione di Amici e dalla rete della Gioventù femminile. Era questa una novità assoluta. Una Università nasceva non ad opera dello stato e neppure della Chiesa, prendeva vita da una libera iniziativa di un gruppo di amici saldamente radicato in un movimento laicale vivo e ramificato che diveniva il naturale interlocutore. Sono passati cento anni, l'Università Cattolica è cresciuta enormemente nel numero delle sedi, delle facoltà, dei docenti, degli studenti. Ha svolto certamente un ruolo importante e riconosciuto, specie in alcuni passaggi della storia nazionale. Ed è certo che avrà un futuro ricco di prospettive e di novità. Non si può che essere grati  del cammino fatto. Nel mio caso la gratitudine è personale per i vari decenni trascorsi nei suoi chiostri, per le tante persone conosciute e per i benefici ricevuti.  Guardando avanti e facendo memoria di quella caratteristica che richiamavo, in questo centenario ci si può porre una domanda : sarà l'Ateneo in grado di rispondere all'esigenza che, oggi come allora, i cattolici italiani hanno di essere sostenuti da un'elaborazione culturale in grado di interloquire con efficacia con le altre culture e di essere propositiva per lo sviluppo del Paese? Il bisogno è sotto gli occhi di tutti. Gli strumenti ci sono e di grande valore. Vorrei augurare alla Cattolica un futuro fecondo anche nel legane intenso con la cattolicità italiana. È realtà ben diversa da quella di cento anni fa, ma la possibilità di un incontro fruttuoso è ancora possibile, anzi necessaria.