Dopo la sconfitta del 25 settembre

Martedì, 4 Ottobre, 2022

Ringrazio Argomenti2000 per aver avviato questo dibattito sul “che fare?”, dopo la vittoria della coalizione di destra-centro, lo stallo del Partito Democratico che non supera il 20 per cento (soglia da raggiungere per non parlare di sconfitta), la trasformazione del M5S in Lega Sud (cito il giornalista del Corsera M. Franco), ed il Terzo polo che si incarta sotto il 10 per cento, pur riuscendo a sfilare voti preziosi al PD, in egual misura ai voti che ha sottratto a Forza Italia.

A mio avviso rimanere nel PD ha ancora un senso: le motivazioni emergono, sia guardando indietro che guardando avanti.

Guardando indietro, perchè molti soci di Argomenti2000 hanno in questi anni faticato ed operato dentro il partito, apportando innovazioni di idee e ricoprendo responsabilità politiche ed amministrative.  Mi permetto di rimandare al mio pezzo pubblicato il 21 ottobre 2022 per il Blog del PD di Monte San Vito (Ancona), “Stiamo meglio nel PD: motivazioni, visioni, condizioni per stare nel Partito Democratico da cattolici”, in cui tra l’altro riportavo la seguente frase che il prof. Fulvio De Giorgi scrisse nel saggio Il mito del centro, cattolico? nel volume del 2013 a cura di Ernesto Preziosi, Il cattolicesimo democratico in ricerca-Radici e reti qui e adesso: “ Il PD deve porsi l’obiettivo di essere il primo partito dei cattolici” (link:PD Monte San Vito: Stiamo meglio nel PD: Motivazioni, visioni, condizioni per stare nel Partito Democratico da cattolici). Secondo me, è una prospettiva ardua, ma ancora possibile. Ma come fare affinchè questo accada?

Continuare a rimanere dentro il PD ha anche senso per meglio guardare avanti: grazie anche ad Argomento2000 il partito potrebbe iniziare  a parlare seriamente con le tante persone di centrosinistra disilluse, disamorate da un PD per certi versi sbagliato (per citare il saggio di Antonio Floridia, Un Partito sbagliato, Castelvecchi) e sicuramente troppo rissoso.

Le persone normali, che normalmente faticano, portano avanti la famiglia, il lavoro, gli affetti civici non possono proprio entrare in una comunità che è spesso tale solo a parole, ma nei fatti è una congregazione di tribù arringate dai propri leader.

Personalmente, apprezzo le correnti, quando portano... corrente, cioè energia.  Quel che non apprezzo sono le rissose tribù.

Occorrono energie alternative, inedite per individuare la nuova missione del PD nei prossimi decenni.

Argomenti2000 potrebbe ancora aiutare il Partito Democratico? Sì.

Potrebbe aiutarlo a leggersi come insieme di culture politiche distinte eppure unite.

Il partito deve lascirasi aiutare a fare della polifonia (non del caos), dell’ascolto reciproco (non delle decisioni solitarie del leader di turno), della voglia di apprendere gli uni dagli altri (non della saccenteria di chi pensa di imporre il proprio verbo) il proprio punto di forza.  Come ho detto spesso in altre occasioni, per far questo occorre sprigionare la dimensione neomorotea e neoberlingueriana del Partito. I riferimenti sono ad Aldo Moro statista europeo e ideatore del “principio di non appagamento” e ad Enrico Berlinguer, che seppe individuare nella coesistenza, nell’incontro e nel dialogo tra cultura laica e cultura ispirata cristianamente una idea di società futura e più vitalmente democratica.

Per alcuni di noi le culture politiche del Novecento hanno esaurito il proprio compito; per altri hanno ancora qualcosa da dire al Paese, se non altro perchè sono le culture che hanno forgiato il patto costituzionale. Agli amici che mi fanno notare che il Novecento è consegnato ai libri di storia, sommessamente faccio notare che il partito Fratelli d’Italia (il partito vittorioso il 25 settembre) affonda le radici nel Novecento, nella memoria della prospettiva almirantiana, cioè di coloro che parteciparono alla vita parlamentare del Paese, ma da posizioni di opposizione strutturale di destra.

Inoltre, non mi risulta che esistano tanti altri partiti come il PD che possano sentirsi in diritto ed in dovere di portare alla memoria degli italiani e delle italiane il patto fondativo della Costituente repubblica, democratica, antifascista e antimonarchica.

Che fare?

La risposta potrebbe venire muovendoci nel solco delle Agorà democratiche che non si sono ancora del tutto radicate nel tessuto del partito, ma costituiscono un esempio virtuoso.

Nello specifico Argomenti2000 potrebbe farsi promotore di una Spazio Sassoli/Piattaforma Sassoli, cioè di un ambiente civile di dialogo in cui avvicinare le cittadine ed  cittadini deluse o amareggiati o che hanno scelto l’astensione come ultima forma di protesta.

A chi mi rivolgerei?  In primiis, rivolgerei la proposta:

  • alle studentesse ed agli studenti che vivono con passione gli anni delle scuole superiori;
  • ai loro docenti e dirigenti scolastichi che- nonostante tutto -rendono la scuola una comunità educante;
  • ai giovani di Fridays for future;
  •  ai giovani economisti di Economy of Francesco;
  •  a coloro che si occupano del disagio giovanile (ma non solo) in ottica di prevenzione e non solo di repressione;
  • alle eroine ed agli eroi della conciliazione vita-lavoro;
  • ai credenti che si sentono lontani dai richiami al sacro e cercano una via sinodale per ravvivare le proprie comunità parrocchiali e diocesane;
  • Agli enti del Terzo Settore che puntano sulle comunità energetiche;
  • a coloro che vogliono affrontare i nuovi temi eticamente sensibili in modo argomentato, con uno stile alla Jurgen Habermas;
  •  a chi si sta scoprendo custode della bellezza dei beni comuni (per citare Gregorio Arena);
  • a chi prova a ridare valore alle aree interne;
  • ai caregiver ed a coloro che chiedono un welfare di prossimità; ai cittadini attivi ed agli esperti di partecipazione innovativa;
  • a tutti coloro che hanno amato Luigi Bobbio ed il lavoro nei comuni per Agenda 21 in questi 20 anni.

Ci dovremmo rivolgere a coloro che, tecnici o scienziati, si pongono il problema di come inserire la voce della natura (acqua, suolo, aria, ecosistema, tutti i viventi oltre a noi umani) dentro i processi democratici e partecipativi: su quest’ultimo punto, vale la pena meditare l’intervento dell’ex Presidente della Corte Costituzionale G. Amato in occasione della consegna del dottorato honoris causa alla Università La Sapienza (ecco il link: libretto_inaugurazione_aa20222023_15set22_2-web.pdf (uniroma1.it). La disastrosa alluvione che ha ferito le comunità di Ostra, Barbara, Senigallia e delle altre cittadine marchigiane ci obbliga a progettare qualcosa di nuovo anche sui temi della partecipazione correlata alla prevenzione,  alla protezione civile, alla consapevolezza dei rischi dei cambiamenti climatici...

Ancora... gli interlocutori di Spazio Sassoli/ Piattaforma Sassoli potranno essere anche altre persone impegnate dentro il partito, interessate a dialogare con noi, ma anche fuori dal partito: penso a Demos, all’associazionismo storico laico e credente;  penso a coloro che hanno sottoscritto il Manifesto della società civile promosso da L. Becchetti e che sceglieranno di impegnarsi nel centrosinistra a vari livelli.

Diversi commentatori politici hanno messo in risalto l’ identità sfocata del partito in questi anni: è un partito postblairiano? È un partito che guarda al “tribuno” francese Mélenchon? E’ un partito radicale e dei diritti civili? A questo elenco, manca una qualifica, che è quella che mi sta più a cuore e con cui vorrei sostanziare politicamente questo mio commento: il PD è un partito riformista, plurale, costituzionale ed innamorato della Costituzione, neomoroteo e neoberlingueriano, ulivista, che contrasta l’ingiustizia sociale ricorrendo a forme di innovazione partecipativa...un partito  che per i prossimi anni definirei“ sassoliano”.

Perché cito David Sassoli? Perchè è stato un esponente del PD capace di dialogare con tanti, mantenendo saldi i principi democratici, diventando un Presidente del Parlamento Europeo apprezzato a livello mondiale. Una amica in parrocchia mi ha mostrato una rivista di qualche tempo con una intervista a Sassoli, aggiungendo queste parole: “Questo sì che era un santo. Pensava ai poveri, ha aperto per loro il Parlamento europeo durante la pandemia”.

In ultimo, cito Sassoli perchè ho avuto l’incarico di trascrivere l’intervento che proprio Sassoli  tenne ad un appuntamento nazionale di Argomenti2000: le sue parole erano cariche di profezia di pace, giustizia, visione politica europea e globale! Sono una fonte ancora viva a cui ritornare (La scomparsa di David Sassoli | Argomenti 2000).

Occorre, allora, dedicare i prossimi mesi ad uno scavo profondo per studiare la figura di David Sassoli, come un tempo e grazie anche ai libri di Ernesto Preziosi studiavamo le figure di Acquaderni, Sturzo, Dossetti, La Pira, De Gasperi, Moro, Scalfaro..

Lo scavo dovrà avvenire dentro il Partito (che aveva immaginato dei momenti estivi denominati Sassoli Camp, ma che la chiamata alle urne non dovrebbe aver permesso di realizzare: Dai Sassoli Camp alla festa delle Agora democratiche. Parla Nicola Oddati - Radio Immagina), ma Argomenti2000 potrebbe farsi enzima e promotore di incontri mirati, anche con altri mondi vitali.

Solo dopo questo periodo di studio, Argomenti2000 potrebbe efficacemente avviare il discernimento comunitario sulla alternativa: restare o uscire dal Pd?

Il quesito che vedo scolpito innanzi ai nostri occhi per le prossime settimane potrebbe essere sintetizzato così: “Le ragioni che hanno spinto David Sassoli a militare nel PD sono ancora valide ? ”. Se valuteremo che tali ragioni non ci siano più, come Argomenti2000 trarremo le dovute consequenze.

Altrimenti,  se ancora riterremo che tali ragioni siano presenti, ci impegneremo a trasformare il partito, da federazione di tribù agguerrite a partito plurale, di sinistra, partecipato e partecipativo, attento alle attese della gente, soprattutto della più povera e fragile ( la citazione è al santo sindaco di Firenze).

La mia risposta al quesito è, al momento, positiva e con tale prospettiva politica vorrei prendere parte alle prossime scadenze congressuali del Partito Democratico.