La scuola è aperta a tutti

"La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi." [art . 34 della Costituzione Italiana]
 
Qui l'accezione corretta del merito. Questo è quello che per dettato costituzionale la Scuola Italiana deve perseguire. 
Da quasi 20 anni poi la legge Moratti (53/2003:"... la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale") prescrive come irrinunciabile il criterio della personalizzazione (art.2, c.l)
Cioè l'obiettivo di elevare il più possibile i profili di tutti gli studenti valorizzando le loro potenzialità, assecondando le loro attitudini, aiutandoli nel superamento degli ostacoli culturali ed economici... Con buona pace dello svolgimento dei "Programmi scolatici" che non esistono più. 
La degenerazione del concetto del merito con la relativa forsennata competizione - chi arriva arriva ed è premiato; gli altri si arrangiano, si escludono, sono colpevoli...- porta con sé una serie di disagi ed esclusioni di cui a pagarne sono sempre i più fragili.
Senza contare che il merito è spesso nascosto o supportato da altre cose che sono previlegi, risorse non di tutti, strade spianate...
Pierino e Gianni, insomma, che il Priore ci racconterebbe ancora tanto bene.
 
Elena Camminati