Il nuovo cantiere del terzo millennio, l'ambiente, obbliga la nostra coscienza alla "riconversione ecologica integrale": questa è la novità!
Con l'enciclica Laudato si’, Papa Francesco, interpella la persona ed anche la Politica con una visione globale per un nuovo umanesimo. Fonda il futuro sullo sviluppo sostenibile che riunisce la sfera sociale, economica e ambientale alla dimensione spirituale per completare il cerchio della vita.
Il Papa rimescola lo schema classico delle ideologie corte e pragmatiche dei partiti attuali con una visione integrale e lunga della società. Questo rinascimento ideale, a cui ispirarsi, sconvolge i paradigmi delle ideologie classiche della politica, preannunciando nuovi scenari su cui occorre indagare.
Vi ricordate quel mitico slogan di fine secolo scorso: "Pensare globalmente ed agire localmente?", ebbene, era un metodo in aspettativa dei contenuti ispiratori per la costruzione di una nuova epoca matura dell'umanità. Dopo un lungo periodo di transizione, con Papa Francesco, questi contenuti sono finalmente arrivati.
Con questa enciclica, siamo di fronte ad un evento storico di cui occorre prendere coscienza per entrare in un rapporto di confronto laico e maturo. La nostra umana autonomia razionale, così ispirata, può sviluppare una nuova progettualità della "Polis", intesa sia come locale che globale. I contenuti della Laudato sì', possono essere definiti non solo "verdi" ma "arcobaleno" perché "insieme ai lamenti di Sorella Terra, occorre ascoltare anche quelli dei Fratelli poveri". Paradossalmente la nostra miopia, fa si che i Paesi più poveri e le nuove generazioni siano costretti a subire le iniquità ed i rischi di una crisi che non hanno determinato.
L'educazione ambientale fin qui sviluppata, non basta più: bisogna andare oltre la semplice informazione scientifica, oltre la presa di coscienza sui rischi ambientali e la critica ai miti della modernità. Papa Francesco chiede di praticare un'educazione ecologica integrale per lo sviluppo sostenibile "che recuperi i diversi livelli dell'equilibrio ecologico: quello interiore con se stessi, quello solidale con gli altri, quello naturale con tutti gli esseri viventi e quello spirituale con Dio". Occorre un coraggioso cambiamento personale del nostro stile di vita quotidiano e delle istituzioni che governano le nazioni di tutto il mondo: oggi il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi contemporaneamente alla Politica e alle Istituzioni statuali e della comunità civile.
L'enciclica non si ferma sui principi generali. Nella lettura completa del testo incontriamo i problemi del progettare e del vivere le Città, la richiesta del passaggio veloce dall'energia fossile a quella rinnovabile, il tema del risparmio e del riciclo delle cose e delle risorse, della tutela e conservazione dei beni comuni (aria, acqua, suolo, rete ecc.).
Tuttavia l'Enciclica non contrappone la natura alla cultura, ma insiste su un rapporto armonioso tra l'iniziativa dell'uomo e la realtà della creazione, tra l'umanità e l'ambiente.
Non si pone su un piano politico ne su quello di un confronto ideologico, bensì, avvertendo intorno a se un vuoto di governo dei processi globali, ne rilancia vigorosamente l'esigenza.
Francesco apre il cuore di tutti perché affronta grandi questioni, delineando una visione generale della società che l'attuale politica dei partiti non riesce ad esprimere in quanto schiacciata da un iper-pragmatismo "del presente" svincolato da una visione d'insieme. È proprio per questo, che oggi, la politica non riesce a motivare, appassionare, accendere i cuori e la mente delle moltitudini. Questo incontro storico con una nuova visione "ecologica integrale" del mondo, si pone come motivo ispiratore della Politica del futuro, per un progetto formativo laico e diffuso che attualmente non c'è, da molto tempo mancava, ma che ora possiamo realizzare.