Il 5 aprile il Senato ha approvato definitivamente il testo del disegno di legge di conversione dell'ultimo decreto-legge sul terremoto (il dl n. 8 del 2017). La legge deve andare adesso in Gazzetta ufficiale.
Si vuole offrire un aggiornamento sul tema della partecipazione dei cittadini nelle fasi di ricostruzione, oggetto di un precedente contributo apparso sul nostro sito.
La recente legge di conversione sopprime il pubblico dibattito e l'inchiesta pubblica quali specifiche modalità partecipative ed attualmente previsti dall' articolo 16, comma 2 della legge 229/del 2016. Inoltre inserisce una nuova disposizione alla legge 229/2016 sulle modalità di partecipazione dei cittadini alle scelte in materia di pianificazione e sviluppo territoriale.
Come si diceva, un comma della nuova legge, inserito dalla Camera dei deputati in prima lettura, prevede che "all’articolo 16, comma 2, della legge 229 del 2016, le parole: «mediante pubbliche consultazioni, nelle modalità del pubblico dibattito o dell’inchiesta pubblica» sono soppresse".
Così recita l'articolo 16 comma 2 della legge 229 del 2016, attualmente in vigore:"Sono assicurate adeguate forme di partecipazione delle popolazioni interessate, mediante pubbliche consultazioni, nelle modalità del pubblico dibattito o dell'inchiesta pubblica, definite dal Commissario straordinario nell'atto di disciplina del funzionamento della Conferenza permanente".
La legge approvata il 5 aprile modificherà nel seguente modo le norme sopracitate, cassando il riferimento al pubblico dibattito ed alla inchiesta pubblica. "Sono assicurate adeguate forme di partecipazione delle popolazioni interessate definite dal Commissario straordinario nell'atto di disciplina del funzionamento della Conferenza permanente".
Inoltre un ulteriore nuovo comma, inserito sempre dalla Camera dei deputati, aggiunge la seguente norma all’articolo 11, comma 2, della legge 229 del 2016: " dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "Mediante apposita ordinanza commissariale sono disciplinate le modalità di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alle scelte in materia di pianificazione e sviluppo territoriale".
Spariscono, dunque, i riferimenti al pubblico dibattito ed alla inchiesta pubblica. Come valutare questo cambiamento? Potrebbe trattarsi di una modifica utile, in quanto si eviterebbe di ingabbiare il singolo processo partecipativo in una modalità non sempre idonea come il pubblico dibattito e l'inchiesta pubblica. Così la pensano anche alcuni esperti di processi partecipativi con cui ho interloquito in questi mesi, quali Stefano Sotgiu ed Alfonso Raus.
Sarà comunque garantita la partecipazione civica, che verrà correlata in particolar modo con la pianificazione e lo sviluppo territoriale.
Andando nello specifico, potremmo domandarci, ancora, se la ordinanza prevista dall'articolo 16, comma 2 della legge 229 del 2016 sarà distinta oppure inglobata nella nuova ordinanza inserita con la legge approvata dal Senato.
In ogni caso, disegnare e realizzare i processi partecipativi nelle zone colpite dal sisma è una priorità del Commissario Errani; permettere ai cittadini di acquisire protagonismo e voce in capitolo servirà ad incanalare in forme propositive il malessere espresso anche recentemente con la occupazione della Salaria e con la recente manifestazione a Montecitorio ed al Pantheon.
Per questo sarà essenziale che le amministrazioni pubbliche siano affiancate da esperti di processi partecipativi che siano preparati, competenti, equi-vicini a tutte le realtà presenti nei territori colpiti dal sisma (associazioni, parrocchie, imprese, scuole ed università, mondo del turismo, dell'agricoltura, dell'allevamento, etc).
Giandiego Càrastro