Nell’anno del Covid, e in una situazione che al momento non ci risparmia la preoccupazione di un nuovo lockdown, con le ripercussioni pesanti che si annunciano anche sul piano economico, il welfare deve fare i conti con una realtà, anche cittadina, sempre più complessa. La delega è stata affidata all'avvocata Daniela Spadoni, già consigliera comunale e rieletta a settembre nelle fila del Pd.
Nelle linee di mandato di questa nuova Giunta si parte da sicurezza e legalità come elementi fondamentali per creare un nuovo "welfare di comunità".
«Welfare, sicurezza ed educazione sono termini che sono tutti allineati e che devono andare a- vanti insieme altrimenti non si va da nessuna parte. Nelle scorse settimane ha fatto discutere il caso dei minorenni che hanno accerchiato le auto della polizia durante i controlli anti Covid. Quello che è successo rappresenta la fase finale del problema. Io mi sono chiesta: perché 50 ragazzi girano per Imola la notte compiendo atti vandalici, addirittura senza timore dell’autorità? È un problema educativo, di politiche culturali per i giovani. Abbiamo davanti a noi un periodo in cui dovremo lavorare il doppio per affrontare i problemi che derivano dalla crisi delle certezze e questa pandemia, non è seconda come causa, perché ha mandato in tilt i riferimenti educativi dei ragazzi. Ad esempio, l'orario scolastico per ragazzi e genitori era una certezza, la scuola è un momento educativo importante ma anche di controllo. Questi problemi quindi non li possiamo risolvere solo con l’apertura di presidi per i giovani, ma con interventi di ampio profilo ampio educativo e sociale».