Le disposizioni contenute nel provvedimento in tema di "sicurezza", non solo urtano un elementare senso di giustizia, ma rischiano di essere controproducenti, specie quelle in materia di immigrazione. Vi è il rischio infatti che facciano aumentare l'illegalità, con conseguenze anche sulla coesione sociale delle città che dovranno affrontare la gestione di una emergenza per cui non sono attrezzate.
Il fatto poi che nel decreto siano stati inseriti dei permessi speciali per una casistica ristretta, non cambia i termini della questione e pone molti punti interrogativi sul ridimensionamento del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) che, in seguito al decreto potrà accogliere un numeri limitato di persone: solo chi ha già ottenuto la protezione internazionale e i minori non accompagnati. Gli altri verranno indirizzati nei CARA.
Un provvedimento che, nel suo insieme, allontana le prospettive di integrazione, aggrava i problemi di sicurezza e disattende alle condizioni umanitarie. Una pagina di brutta politica.