Scarcerazione mafiosi e intervento politico

La scarcerazione di pericolosi capi mafia ristretti al 41bis, giustificata con l’ombrello del virus (senza essere previsto dal D.L. "Cura Italia"), è scandalosa e palesemente ingiusta in sé laddove non sia motivata da ragioni di umanità della pena. Ed è grave anche in quanto va ad alimentare un ampio fronte di malcontento popolare, per tanti versi giustificato e già fin troppo cavalcato politicamente.

È evidente come non vi sia una responsabilità diretta del ministro, bensì una decisione della magistratura che applicando le norme in essere e nell’ambito della legittima autonomia, ha preso i singoli provvedimenti di attenuazione delle misure restrittive.

Oggi è però necessario un intervento della politica con il suo potere legislativo e, in primis, del ministro della Giustizia.

Il decreto legge che è stato emanato sembra andare nella direzione auspicata, riportando nel sistema carcerario i mafiosi; rimettendo la valutazione dei singoli casi all’autorità giudiziaria e tenendo fermo il principio del diritto alla salute dei detenuti, anche di quelli al 41 bis.

va detto, infine, che il necessario intervento della politica sul regime del 41bis, caratterizzato dall’isolamento, non può giustificare in ogni caso la mancanza d’iniziative politiche sulla grave situazione del sovraffollamento carcerario che rende disumana la pena. 

di Ernesto Preziosi