A proposito di disabilità

Una terza questione che riterrei utile sottoporre al cittadino elettore in questa discutibile fase elettorale che ci accompagnerà ancora per un mese riguarda il tema della disabilità. Si tratta di una questione forse più attenzionata dall’opinione pubblica grazie alle tante associazioni di familiari che vivono il problema in casa e che, grazie a Dio, si fanno sentire. In questo caso infatti la situazione è diversa rispetto a quella degli anziani non autosufficienti perché la legge c’è: si tratta della LEGGE 22 dicembre 2021, n. 227. “Delega al Governo in materia di disabilità”. Anche in questo caso si tratta di una delle tante riforme, come nel caso degli anziani, previste dal Pnrr (vedi Missione 5 “Inclusione e Coesione”).

In questo caso il problema sono i decreti attuativi senza i quali la legge è assolutamente inutile. Ricordate la legge delega sul terzo settore che prevedeva anch’essa tanti decreti attuativi per i quali ci sono voluti anni di tempo per approvarli? Bene, sarebbe opportuno in questo caso si andasse un pochino più veloci. La legge stessa dà una tempistica precisa al governo; all’art. 1 infatti dice che “il governo è delegato ad adottare ENTRO 20 MESI dalla data di entrata in visore della legge uno o più decreti legislativi.

In realtà il Pnrr, che è molto più vincolante, fissa il termine al secondo trimestre del 2024 per l’adozione da parte del governo dei decreti legislativi per cui i tempi ci sarebbero anche se i decreti sono tanti, ma si tratta di limiti massimi previsti dalla legge e non è detto che non si possa procedere in maniera più celere. Si tratta comunque anche i questo caso di termini tassativi superati i quali l’erogazione dei fondi europei potrà essere sospesa dall’Ue

Ma cosa dovrebbero regolamentare questi decreti? Riepilogo In breve:

  • definizione della condizione di disabilità nonché revisione, riordino e semplificazione della normativa di settore;
  • accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base;
  • valutazione multidimensionale della disabilità, realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato;
  • informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
  • riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
  • istituzione di un Garante nazionale delle disabilità;
  • potenziamento dell'Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri;

Ad oggi non mi risulta sia stato fatto nulla di concreto per cui diventa opportuno non solo attenzionare il percorso, ma, come più volte ci siamo detti in questo contesto “social”, verificare se i vari candidati che verranno a raccontarci da qui al 25 settembre i loro programmi elettorali sono al corrente della cosa, e, in caso positivo, come intendono muoversi una volta eletti per dare corpo ad una legge che rischia di rimanere all’angolo di fronte alla flat tax o alla riforma costituzionale sul presidenzialismo o al milione di alberi da piantare di Berlusconi che sembrano essere prioritari.

Il ministro uscente Erika Stefani appartiene alla Lega pere cui nel caso di vittoria del centro destra (almeno così si dice) qualcosa da quelle parti dovrebbero sapere.

Prepariamoci

Nino Santarelli