Macron: una risposta d’emergenza o determinerà cambiamenti storici?

Très bien, pour le moment nous sommes sauvés. Il coraggioso guascone “D’Artagnan “ Macron, ha vinto il brutale duello salvando la Republiqué e ridando vitalité all’Europa. I cugini d’oltralpe hanno bocciato la destra xenofoba e populista senza risposte e così siamo tutti passati in un lampo dalla mestizia della Brexit all’Inno alla Gioia suonato al Louvre prima della Marsigliese. Et voilà ora è cambiata la percezione politica complessiva nel vecchio continente nonché del nostro Paese. Renzi brinda con Obama al nuovo corso lanciando il Pd sulla scia di En Marche mentre il lepenismo sovranista nostrano di Salvini perde consensi nella Lega con Berlusconi che si smarca ulteriormente. Ma se questo risultato ci fa tirare un respiro di sollievo a pieni polmoni dobbiamo tuttavia dobbiamo avere la consapevolezza che saranno i risultati della nuova amministrazione a determinare se è una vera svolta e il consenso sarà duraturo e non una risposta d’emergenza. Vi sono anche lati problematici che non vanno ignorati per la tenuta delle democrazie. En Marche in breve tempo ha rotto i vecchi schemi della divisione destra/sinistra travolgendo i partiti storici certo fiaccati da leadership duramente colpite anche da vicende personali. Ma sappiamo che la democrazia resiste nel tempo se guidata da partiti con radicamento sociale capaci di rigenerarsi coniugando le tradizioni culturali con i nuovi corsi sociali, economici e culturali. En Marche è solo il “post” del momento con tanti like o saprà essere storia duratura? Quanto sia cruciale lo vediamo anche in casa nostra ove il M5S è sempre paradossalmente sul crinale tra il vertice dei sondaggi e la deflagrazione a causa della sua caoticità tenuta insieme dal carisma di Grillo e dalla logica belligerante del fare quadrato contro il nemico. Vi sono ora in corso importanti campagne elettorali i cui esiti forniranno ulteriori dati circa le ricadute del fenomeno francese. In Inghilterra la May pare avere una larga vittoria in pugno causa la debolezza dell’opposizione indecisa e fiaccata dalla debole leadership d’opposizione, il fattore francese spingerà i laburisti a correre ai ripari rovesciando Corbyn? In Germania la Merkel rimane salda nonostante la fiammata iniziale di Schultz mentre la tornata delle amministrative di Giugno ci darà qualche indicazione più precisa sullo stato di salute dei vari partiti e in primis di Renzi tornato alla guida del Pd. Quel che è certo che le profonde disuguaglianze accentuate dalla carenza di lavoro e il fenomeno migratorio bussano con forza alle porte dei governi e dell’Ue. Le periferie umane dei perdenti della globalizzazione sono un fuoco che nella volatilità dei tempi potrebbero sempre in fretta divenire incendi. Non è tempo di cullarsi sugli allori ma di lavorare tutti duramente per dare risposte alle nuove speranze. Ça va sans dire.

Di Alberto Mattioli