Le sirene nazionaliste

Concludiamo l'anno con il sorgere di spettri che richiamano ad un passato lugubre e violento, oramai in diverse parti del continente europeo.
Sapranno le comunità cristiane d’Europa resistere alle sirene nazionaliste che ci tentano da Mosca, da Varsavia, da Vienna, Praga, Budapest (gruppo di Visegrad)?
La tentazione è quella ricevere un riconoscimento pubblico del ruolo sociale per il nostro cristianesimo a patto di avallare politiche separatiste, di catarismo etnico, controeuropee e di destra destra. Un esempio è quanto sta accadendo in Polonia, dove politici cattolici lavorano per decostruire la memoria dei meriti storici del sindacato cattolico Solidarnosc e dei suoi leader.
Il magistero di Papa Francesco invita i cristiani a percorrere un’altra strada, insieme anche a donne ed uomini di altre culture, tradizioni, religioni, senza innalzare muri, piuttosto costruendo ponti europei tra popoli e nazioni.
Nel 2018, Germania e Francia proveranno a dare un nuovo impulso al sistema istituzionale europeo. L'Italia non può tirarsi indietro o remare contro. La campana della storia suona, dunque, anche  per noi credenti europei (laicato, religiosi, presbiteri e pastori). 
Come risponderemo? 
Quali atteggiamenti di rinuncia, annuncio e denuncia promuoveremo al nostro interno ecclesiale e nell’ampio spazio del dibattito pubblico?
Dalla risposta a questi interrogativi dipenderà molto della misura del nostro impegno di discepoli, missionari, costruttori di legami, relazioni, paci. 
 
di Giandiego Carastro