A Strasburgo abbiamo approvato con 408 voti in favore l’accordo commerciale tra Europa e Canada (Ceta), tra i più avanzati mai stipulati dall'Europa per regolamentare la globalizzazione in termini garantisti, grazie anche allo straordinario impegno del Parlamento europeo per migliorarlo. L’accordo consentirà di rilanciare il commercio, di proteggere gli standard agricoli e sociali e una maggiore trasparenza nella protezione degli investimenti. Grazie all'accordo saranno eliminati i dazi sulla maggior parte dei beni e dei servizi e prevede il mutuo riconoscimento della certificazione per una vasta gamma di prodotti.
Il Canada aprirà il mercato degli appalti pubblici federali e municipali alle imprese europee (per il Canada il mercato europeo è già accessibile). I fornitori europei di servizi quali il trasporto marittimo, le telecomunicazioni, l’ingegneria, i servizi ambientali e la contabilità avranno accesso al mercato canadese.
Bloccare l’accordo con il Canada, un Paese con cui abbiamo in comune storia e valori, non solo avrebbe impedito l’apertura verso nuovi scambi e la possibilità di occupazione, ma avrebbe dato anche un messaggio grave di chiusura da parte dell’Europa. Così l’Unione europea dimostra di essere in grado di disegnare regole nel rispetto dei diritti per il commercio internazionale, assumendo un ruolo da protagonista.
L’accordo salvaguarda beni e valori importanti. È garantita infatti l’accezione culturale per prodotti servizi audiovisivi cosicché gli Stati Membri, l’Unione europea e il Canada potranno continuare a sostenere le industrie culturali e audiovisive le istituzioni educative, ce questo non sarà considerato aiuto di Stato. Importante per la mobilità dei professionisti è il mutuo riconoscimento delle professioni.
Accanto agli accordi commerciali, come la rimozione delle tariffe sulle esportazioni che farà risparmiare alle imprese europee 500 milioni di euro l'anno, l’accordo prevede importanti elementi di garanzia dei diritti umani, dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese senza minare i diritti dei Governi e la loro potestà legislativa, cosi come non condizione la natura pubblica della sanità e dell’acqua. Tra le importanti novità volute dal Parlamento europeo la gestione dell’arbitrato per dirimere le possibili controversie: non sarà il Tribunale IDS di diritto privato, proposto inizialmente dalla CE, ma un sistema di arbitrato che poggia su un nuovo Tribunale pubblico permanente con giudici indipendenti alla cui scelta concorrerà anche il Parlamento Europeo.
Durante i negoziati, l'UE ha garantito la protezione di oltre 140 indicazioni geografiche europee per cibo e bevande venduti sul mercato canadese (dal Grana Padano al Pecorino Toscano, dal Lardo di Colonnata al prosciutto di Parma). Sono state inoltre incluse clausole per uno sviluppo sostenibile, per salvaguardare gli standard ambientali e sociali e garantire che il commercio e gli investimenti le incrementino.
Per fugare le preoccupazioni dei cittadini che l'accordo dia troppo potere alle multinazionali e che i governi non possano legiferare per tutelare la salute, la sicurezza o l’ambiente, l'UE e il Canada hanno entrambi confermato esplicitamente, sia nel preambolo dell’accordo sia nella dichiarazione comune allegata, il diritto degli Stati a rifarsi al diritto nazionale. Infine è un accordo positivo anche per il nostro Paese, l’Italia: l'export italiano in Canada vale oltre 5 miliardi l'anno che ora, grazie al Ceta saliranno ancora soprattutto nei settori dei macchinari, l’elettronica e l’enogastronomia.