Intorno alla partecipazione innovativa: intervista a Teresa Lapis

Martedì, 1 Giugno, 2021

Dopo aver ascoltato idee e suggerimenti della prof.ssa Maria Rosaria Tartarico, continuiamo la nostra esplorazione intorno alla partecipazione innovativa, intervistando la prof.ssa Teresa Lapis, urbanista, docente presso le scuole superiori di San Donà di Piave, attiva socia UCIIM ed AIP2.

 

Quando ci siamo conosciuti, all'Assemblea annuale di Aip2 di qualche anno fa, mi chiedesti chi fossero i miei maestri...Ecco, adesso ripropongo quella domanda a te...cara Teresa, chi sono stati i tuoi maestri e perché?

Sicuramente i miei genitori: mia madre come donna e pedagogista e mio padre come giurista ... mia maestra è stata Joyce Lussu, la poetessa moglie di Emilio Lussu, sul tema della conoscenza delle donne, della poesia, delle sibille, in generale della storia, della politica e del protagonismo delle donne e del loro pensiero critico. Poi, Massimo Pavarini, docente bolognese di diritto Penitenziario, per il carcere, Luigi Ferrajoli per il diritto, Tamar Pitch per il senso di una opinione critica antropologica e giuridica di donne, Lidia Menapace per l'attenzione alle parole, Vittorio Foa per la possibilità di amicizia intergenerazionale, Giovanna Lombardi per la prima amicizia con una suora colta e simpatica,. .Il mio compagno Pino perché  un bravo compagno nella vita… ricordo, inoltre,  molti amici e amiche che non posso enumerare ma che sono stati - e alcuni e alcune sono tutt'oggi - riferimento di affetto, scambio e riflessione solidale e comunicativa.

 

Hai acquisito un dottorato in Urbanistica, presso lo IUAV. Cosa hai appreso dalla combinazione di saperi giuridici (dai quali provieni) e saperi urbanistici?

Ho appreso che il dialogo tra i saperi è ancora molto difficile: in particolare  diritto, architettura e urbanistica evidenziano dei focus assolutamente essenziali per generale un nuovo spazio di apprendimento.  In generale va valorizzato qualsiasi spazio che esprima necessità di tempo per una convivenza possibile,  in osservazione della realtà per cercare verità e giustizia.

 

Questa serie di intervista è dedicata al cantiere della partecipazione innovativa.

A tuo giudizio, a che punto è la partecipazione in Italia ed in Europa?

In Italia molto ridotta; migliore in alcuni paesi europei.

 

Da insegnante, lavori anche con UCIIM alla diffusione della educazione civica ed alla cittadinanza. Come le scuole possono riattualizzare questi saperi costituzionali nelle scuole di oggi? Dal tuo esempio a San Donà di Piave, quale messaggio potremmo rivolgere ai colleghi che provano a cimentarsi nella tua stessa impresa.

Il gruppo Uciim del Comune di Milano e della Lombardia è una esperienza eccezionale come gruppo di lavoro e di amici, con i quali condividiamo sguardi e orizzonti che aprono finestre per sfide condivise. Nella mia scuola mi piacerebbe condividere quanto sto realizzando con il gruppo di Milano, ma pare molto difficile per una diffidenza e una indisponibilità della stessa alla condivisione, forse anche per mancanza di consapevolezza delle sfide importanti di questa "novità della educazione civica” .Ho proposto la lettura condivisa delle ultime due encicliche di papa Francesco ed alcuni saggi sull'economia civile e trasformativa…è una modalità che, rispetto agli approcci tradizionali, risulta faticosa da promuovere. Spero di poter lasciare una memoria a proposito, dato che andrò in pensione tra poco… anche se continuerò la mia proposta di dialogo tra discipline per la convivenza, la partecipazione, il  cambiamento…

 

Sei stata anche garante per i diritti dei detenuti. A tuo giudizio, quale è lo stato di salute di questi istituzioni di advocacy nati tra gli anni 80 e 90 e poi, magari, dimenticati o posti in secondo piano?

Sono stata difensora civica della provincia di Venezia con una funzione che ho allargato alle carceri in memoria del mio maestro Massimo Pavarini, facendo tesoro della mia partecipazione al gruppo europeo di studi sul controllo sociale e sulla devianza, all’Istituto dei diritti umani per il dialogo con la società civile. Alla Pubblica Amministrazione manca  una difesa civica nazionale, prevista dalla Costituzione,  intesa come istituto di partecipazione… conto di ricominciare a lavorare per questa istituzione - non gradita in Italia - affinché possa ricominciare ad essere attivata. Manifesto la  mia disponibilità ed il mio interesse alla sua ricostituzione, per la  rigenerazione  e per il supporto alla partecipazione pubblica e al pubblico dibattito.

 

Hai per caso qualche esperienza diretta nel campo dei processi partecipativi che potresti sintetizzare per i lettori e le lettrici di Argomenti2000?

E’ difficile fare sintesi di esperienze partecipative, che sono state tante, tutte significative, private e pubbliche o glocali…un file che le unisce: l’impegno, in Italia e all'estero, di ricerca, anche con il lanternino, ma senza desistere, di allagare la partecipazione e la condivisione. Ecco, questa è una mission per la democrazia, che non sia intesa come enunciazione, bensì come processo rilevabile solo dalla “democratizzazione” di persone consapevoli per essere felici. Mi piacerebbe camminare con un pezzo di umanità in vista del nostro futuro con cui condividere un progetto di felicità possibile, per chiunque…Nessuno escluso.

 

Argomenti2000 è un’associazione di amicizia politica che fa incontrare amiche ed amici per migliorare la qualità della democrazia repubblicana. Molti di noi proveniamo da associazioni che hanno un trascorso di partecipazione interna assai intenso, come l'Azione Cattolica Italiana o le ACLI. Che ne pensi della qualità della partecipazione nei cosiddetti corpi intermedi?

Ho conosciuto Argomenti molto tempo fa, ma poi  ho percorso altre strade perché non sempre puoi aprire tutte le slides. Lavoro e condivido con chiunque esprima anche la manifestazione di interesse nel condividere, e sia rispettoso verso un orizzonte comune tra persone che si riconoscono “uguali nella stessa barca”, lavorando per una bella umanità presente e futura.

 

Argomenti2000 Senigallia è stato promotore della legge marchigiana n. 31 del 2020 sulla innovazione partecipativa. Hai avuto modo di studiare questa legge? Più in generale cosa pensi delle leggi regionali a sostegno della partecipazione, come in Toscana, E.Romagna, Puglia?

Ho potuto dare solo una lettura veloce  e quindi non posso che esprimere opinioni da approfondire ma qualunque legge che esprima partecipazione in un territorio sul quale una comunità prova a realizzarla non può che avere che supporto e apprezzamento da parte mia. Partecipazione e democrazia sono enzimi per la democratizzazione…ma se sono solo enunciazioni, in un breve lasso di tempo la loro violazione denuncia chi sta usando parole astratte, per il solo interesse personale o di potere di lobby. Questo è il rischio che deve, comunque, essere  corso…

 

In tre parole, cosa potrebbe fare il Parlamento per migliorare la qualità della partecipazione nel nostro Paese?

Nominare la difesa civica e realizzare una istituzione a garanzia del rispetto delle leggi sulla partecipazione.