A Firenze Festival dell'economia civile

La nascita di un Festival dell’Economia Civile è un evento che  ritengo rilevante per molti motivi. Il primo e più importante è che il lavoro di un economista che vuole risolvere i problemi che i cittadini gli chiedono di affrontare è enormemente più complicato di quello di un meccanico e di un medico. Non basta infatti avere una buona ricetta, e neanche che un paziente collabori. C’è bisogno della collaborazione di un numero di cittadini un po' più numeroso per produrre cambiamenti che abbiano un minimo di probabilità di successo.

Il Festival dell’Economia Civile è anche un festival della felicità, della ricchezza di soddisfazione e senso della nostra vita. Gli esseri umani sono felici se la loro vita è generativa. Ovvero se la nostra opera, le nostre relazioni, il nostro modo di essere in sintonia con il mondo che ci circonda, migliora la vita di qualche altro essere umano.
Mettersi in moto per dare assieme una risposta ai problemi che ci circondano dunque non è solo la migliore ricetta politica per cambiare in meglio il nostro paese, è anche la via migliore per dare senso e significato alla nostra vita e renderla generativa.
Il Festival vuole da questo punto di vista essere una fonte di ispirazione attraverso le parole e i fatti di protagonisti che ci possono aiutare in questo cammino.
Nella consapevolezza, ed è questo il principio fondamentale della “politica economica” dell’economia civile, che un mondo complesso come quello in cui viviamo non potrà mai salvarlo l’uomo della provvidenza, quel leader o uomo forte sulle cui spalle per pigrizia e mancanza di generatività vorremmo mettere sulle spalle la croce del paese.
Nessun leader o uomo della provvidenza, ricordava Baumann, può risolvere da solo problemi così complessi. Il mondo a due mani (quella invisibile del mercato e quella visibile del leader politico) non può funzionare. C’è bisogno di un mondo a quattro mani dove mercato e istituzioni sono aiutate nel loro lavoro dalla terza mano della cittadinanza attiva e dalla quarta mano delle imprese socialmente, ambientalmente, civilmente responsabili.
Nel Festival dell’Economia Civile scoprirete che i germogli del cambiamento sono già tra noi e sono molteplici (anche se spesso poco visibili nel mondo della comunicazione).
La sfida che dobbiamo vincere tutti insieme (per il futuro del nostro pianeta e per la generatività delle nostre vite) è renderli “virali”, popolari, contagiosi. Una missione affascinante che il festival intende lanciare ed ispirare dal 29 al 31 marzo a Firenze.
Siete (siamo) tutti convocati per questa grande festa.

di Leonardo Becchetti