Daniela Spadoni: Delle nuove fragilità deve farsi carico l’intera comunità imolese

Lunedì, 2 Novembre, 2020

Nell’anno del Covid, e in una si­tuazione che al momento non ci risparmia la preoccupazione di un nuovo lockdown, con le ripercus­sioni pesanti che si annunciano anche sul piano economico, il welfare deve fare i conti con una real­tà, anche cittadina, sempre più complessa. La delega è stata affi­data all'avvocata Daniela Spado­ni, già consigliera comunale e rie­letta a settembre nelle fila del Pd.

Nelle linee di mandato di questa nuova Giunta si parte da sicurez­za e legalità come elementi fon­damentali per creare un nuovo "welfare di comunità".

«Welfare, sicurezza ed educa­zione sono termini che sono tutti allineati e che devono andare a- vanti insieme altrimenti non si va da nessuna parte. Nelle scorse settimane ha fatto discutere il caso dei minorenni che hanno accerchiato le auto della polizia durante i controlli anti Covid. Quello che è successo rappre­senta la fase finale del problema. Io mi sono chiesta: perché 50 ra­gazzi girano per Imola la notte compiendo atti vandalici, addi­rittura senza timore dell’autori­tà? È un problema educativo, di politiche culturali per i giovani. Abbiamo davanti a noi un perio­do in cui dovremo lavorare il doppio per affrontare i problemi che derivano dalla crisi delle cer­tezze e questa pandemia, non è seconda come causa, perché ha mandato in tilt i riferimenti edu­cativi dei ragazzi. Ad esempio, l'orario scolastico per ragazzi e genitori era una certezza, la scuola è un momento educativo importante ma anche di control­lo. Questi problemi quindi non li possiamo risolvere solo con l’a­pertura di presidi per i giovani, ma con interventi di ampio profi­lo ampio educativo e sociale».

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