Ultimo saluto a Tina Anselmi

Il funerale di Tina Anselmi in un duomo gremito. Ci sono i presidenti di Camera e Senato, ma soprattutto c'è tanta gente semplice. C'è il popolo, ci sono tanti che da queste parti votavano Dc con percentuali che superavano l'80 per cento. Un clima bello, intenso, per il saluto a una donna definita "madre della patria" per ciò che ha fatto fin dalla Resistenza, per essere stata, dopo quarant'anni di repubblica, la prima donna ministro. Per aver lavorato politicamente per la parità di genere, nel lavoro come in politica, senza i toni sopra le righe di tanto femminismo di ieri e, più ancora, di oggi.

Ho voluto essere presente, tra i pochissimi parlamentari in carica, per una testimonianza di gratitudine e per imparare, da lei e da questa gente. Le parole del vescovo di Treviso, un francescano di qualità, rendono onore alla biografia dell'Anselmi e ci chiedono di fare...la nostra parte. Perché, come lei diceva, le battaglie non si vincono una volta per sempre e le conquiste - compresa la libertà e la democrazia - vanno difese.

Mi si faceva sempre più chiaro il bisogno di costruire nuove sintesi e nuove proposte di presenza di un cattolicesimo politico che è stato democratico e, insieme sociale e fortemente popolare. Al di là di obiettivi personali è su questo che dobbiamo lavorare nell'interesse stesso del Paese.

 

Ernesto Preziosi