Testimoni e coerenza

La visita di Papa Francesco a Bozzolo, sui luoghi di don Mazzolari e a Barbiana, sui luoghi di don Milani, è tante cose insieme: è un rendere testimonianza a due personalità luminose, è un voler porre rimedio a ciò che hanno subito in termini di diffidenza, in vere e proprie persecuzioni, per mano di una parte della gerarchia cattolica e di tanti benpensanti.
Oggi si è resa manifesta la volontà del papa di voler proporre queste due testimoninze come esemplari per la strada che, con la sua guida, la Chiesa sta percorrendo. Questa mattina il Papa nel pregare sulle due tombe ha detto: "Hanno lasciato una traccia luminosa, per quanto scomoda". E ha rivolto l'invito a "non ignorare" i sacerdoti come loro: "Seguirli ci avrebbe risparmiato sofferenze e umiliazioni".
Le parole ascoltate oggi vanno oltre le due figure ricordate e onorate, sono una indicazione per i credenti, per tutti al di la del ministero...
Nel ricordare a Barbiana le amarezze vissute da don Milani e come da mons Piovanelli in poi i vescovi di Firenze avessero reso onore a quel prete, ha aggiunto: "Oggi lo fa il vescovo di Roma. Ciò non cancella le amarezze che hanno accompagnato la vita di don Milani, non si tratta di cancellare la storia o di negarla, bensì di comprenderne circostanze e umanità in gioco, ma dice che la Chiesa riconosce in quella via un modo esemplare di servire il Vangelo, i poveri e la Chiesa stessa". 
Il fatto che i due sacerdoti fossero.....scrittori, da la possibilità a tanti di leggere i loro testi che sono costantemente riediti. 
Un modo per misurarsi con il loro pensiero, con la loro esperienza.
Mi permetto di formulare un'ultima considerazione riferita alla concretezza della nostra vita. Esiste un aspetto problematico : spesso tra coloro che ammirano queste alte figure, la loro grandezza e il loro coraggio, ci sono anche tanti che, forse inconsapevolmente, si mettono con facilità al servizio di disegni clericali. Che non mancano .
Ne ho incontrati tanti di tipi così. Persone che si entusiasmavano nel leggere e nel parlare di questi grandi, ma, come dire, erano un po' distratti rispetto ciò che accadeva sotto i loro occhi, magari negli organismi di cui facevano parte, in cui erano chiamati ad esercitare le loro responsabilità. 
Ecco, le parole pronunciate oggi dal papa mi hanno ricordato, una volta di più, che nella nostra vita siamo chiamati a coerenza. 
Inutile dirsi amici di Carlo Carretto, grandi ammiratori di Mazzolari e di Milani...quando poi, quando la storia scorre e tocca a noi....ci ritiriamo sotto la protettiva indicazione dell'autorità (quanti malintesi sensi di obbedienza!), magari in campi in cui la Chiesa stessa ci chiede di esercitare la nostra responsabilità.
Gli esempi servono ma....a noi tocca questo presente.

Di Ernesto Preziosi