Santi e fanti... tutti uguali?

La corona del rosario e il vangelo in salsa leghista

In una campagna elettorale che non sarà ricordata per la profondità di confronti e credibilità di argomenti, non sentivamo per niente la mancanza di richiami a riferimenti religiosi con tanto di citazioni evangeliche. La corona del Rosario e il Vangelo esibiti da Matteo Salvini aggiungono, in questo senso, solo tristezza a una stagione pre-elettorale già deprimente di suo.
Quello che si atteggia come il portabandiera del comandamento leghista “ama (solo) il PIÙ prossimo tuo come te stesso” evidentemente deve essere meno sicuro di vincere di quanto dia a intendere, se sente il bisogno addirittura di affidarsi alla Vergine e giurare sul Vangelo.
Nel vasto e vario armamentario politico che il candidato premier della Lega sta mettendo assieme per il suo movimento post Carroccio, non guasta – deve aver pensato – una spolverata di religiosità per quel che resta degli atei devoti della destra più o meno estrema.
Il Matteo sovranista ha, da tempo, messo in soffitta il repertorio del movimento del Nord. Ma deve essergli rimasto uno strascico di rapimento mistico. Dopo il “dio po’” di bossiana memoria, con tanto di rito sulla foce del fiume più lungo d’Italia, ecco, infatti, quello che (da lui) difficilmente ci saremo aspettati: Rosario e Vangelo con tanto di citazioni tratte dal Matteo evangelista, quasi a evocarne una sorta di sovrapposizione benefica per la propria leadership. In realtà sono citazioni e interpretazioni libere (molto libere), rispetto alle quali rimane il dubbio sull’origine: un rapimento mistico o un eccesso di alcol assunto tra un comizio e l’altro? Non lo sapremo mai.
Se non fosse che il Rosario e il Vangelo sono cose molto più serie di quello che il segretario della Lega sembra immaginare, potremo derubricare il tutto a siparietto di cabaret mal riuscito.
In realtà le chiose di Matteo Salvini non vanno sottovalutate: contengono affermazioni che o annunciano un radicale cambio di linea politica oppure che il leader della Lega non conosce il Vangelo del suo omologo e sono dunque una gigantesca presa per i fondelli. Salvini, infatti, ha giurato di “rispettare gli insegnamenti contenuti in questo sacro Vangelo”. Se è così vuol dire che finalmente con la nuova legislatura anche la Lega contribuirà ad approvare la legge sullo Ius Soli e a varare misure per accogliere degnamente i profughi, come per altro si è impegnato sempre Matteo Salvini affermando che «Con noi gli ultimi saranno i primi».
Le conversioni, per carità, sono sempre possibili, ma sono sempre personali e normalmente non plateali. In ogni altro caso torna utile l’adagio “Gioca con i fanti ma lascia stare i santi”.
 
di Lauro Poletto