Roma, un’occasione persa

Lunedì, 21 Dicembre, 2015

L’esperienza dell’Amministrazione Marino rappresenta purtroppo un’occasione persa per il centrosinistra, per il PD e per la città di Roma. Nata con una forte voglia di riscatto e grandi aspettative dopo la fallimentare gestione del centrodestra e di una classe dirigente senza scrupoli che ha devastato la Capitale, nel corso del tempo sono emerse una serie di difficoltà che ne hanno compromesso l’azione di governo e il rapporto con i cittadini.

Il sindaco Marino si è trovato a gestire una macchina amministrativa in molti settori inefficace e fuori controllo, come l’inchiesta Mafia Capitale ha poi dimostrato, un pesante indebitamento delle casse comunali a fronte di una continua riduzione dei trasferimenti, aziende municipalizzate in dissesto e servizi pubblici inadeguati. Una situazione sicuramente complessa, ma che non è stata fronteggiata mettendo in campo progetti e interventi capaci di marcare una netta discontinuità rispetto alla stagione di Alemanno. Per fare questo sarebbe stato necessario il lavoro di una squadra, preparata, solidale e larga, ma purtroppo così non è stato: invece si è fatta strada invece una certezza che solo la non diretta conoscenza dei problemi avrebbe determinato quella “obiettività”, quella lucidità d’azione per affrontare i tanti nodi irrisolti di Roma.

È stata debole l’idea di città, la strategia e il progetto di cambiamento intorno al quale motivare tutte le energie disponibili. Fragile è stata la sinergia fra i vari livelli di governo, dai municipi a Palazzo Chigi, che vedeva il Partito Democratico e i suoi principali rappresentanti alla guida delle istituzioni. Una condizione non facilmente ripetibile, un rammarico maggiore per un’opportunità smarrita senza averne compreso e mostrato tutte le sue potenzialità.

A mio parere è mancata una visione: l’incapacità di leggere le sue trasformazioni sociali e culturali, di immaginare il suo rinnovamento e il suo futuro non hanno favorito una crescita della partecipazione e della collaborazione del sindaco Marino con i corpi organizzati della città, dagli imprenditori alle parti sociali, dall’associazionismo e alle realtà territoriali. La difficoltà con cui si rispondeva ai quotidiani problemi di Roma, come il trasporto pubblico e il decoro urbano, insieme ai tanti fatti simbolici, come le ripetute assenze del primo cittadino in diverse occasioni rilevanti, hanno provocato una perdita di fiducia, un allontanamento dei romani dalla sua Amministrazione.

Non è un caso che nessuno di quei corpi intermedi sia intervenuto a suo sostegno, segno che qualsiasi legame si era ormai irrimediabilmente spezzato, che ogni possibilità di rilancio era compromessa.

Credo sia giusto, però, fare un bilancio complessivo fra qualche tempo per valutarlo con maggiore equilibrio e dargli la giusta prospettiva, evitando di giudicare questa vicenda in maniera approssimativa e superficiale. Tenendo comunque conto, come detto in precedenza, delle attenuanti per la situazione ereditata e della tempesta attraversata con l’inchiesta di Mafia Capitale.

Adesso, infatti, bisogna guardare avanti e riallacciare i rapporti con una città delusa. Dobbiamo chiudere le infinite discussioni sul passato per elaborare un vero programma di governo, per presentare un progetto sul futuro di Roma, per ricostruire una coalizione in grado di vincere e offrire un’idea di cambiamento. È importante ripartire da quelle esperienze positive, come l’Amministrazione della Regione Lazio e quelle dei municipi capitolini, baluardi di buon governo e di una giovane classe dirigente che ha saputo entrare in sintonia con i cittadini.

Il centrosinistra può ancora riconquistare una sua funzione a Roma, a patto di trasmettere un’immagine rinnovata di unità e competenza. Questi sono due aspetti centrali: il confronto si giocherà fra chi conosce i problemi della città ed in grado di fornire risposte concrete e immediate. Roma non merita avventure al buio ed è stanca di aspettare soluzioni che non arrivano mai. Il coinvolgimento di tutte le energie sane, la disponibilità al dialogo e al confronto con le varie realtà, insieme alla competenza e all’unità di intenti, sono elementi fondamentali per governare una città complessa e vincere la sfida del trasporto pubblico e del decoro, dell’inclusione e delle periferie, della cultura e della sicurezza.