Ripassare nel cuore. A 40 anni dal ‘sacrificio’ di Piersanti Mattarella.

Lunedì, 6 Gennaio, 2020
Il rischio che le commemorazioni di eventi tragici si riducano a puro esercizio retorico è sempre in agguato.
Ricordare la tragica fine di Piersanti Mattarella per chi continua a coltivare la sua stessa vocazione di cattolico impegnato in politica significa, invece, andare alle radici della Politica intesa come servizio.
Da Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, pur ispirato da una forte tensione credente, ha incarnato il suo ruolo laicamente e rispettoso delle istituzioni che appartengono a tutti, anche a chi non la pensa come me!
Da politico ha messo in campo competenze tali da intraprendere un reale cammino di riforme che in Sicilia, in quegli anni, appariva impossibile e, al di là di quei facili slogan con cui oggi si evoca la cosiddetta politica del fare, ha pagato con la vita il tentativo di sottrarre con provvedimenti amministrativi e legislativi gli spazi in cui prosperavano i tentacoli della mafia.
Da siciliano si è fatto interprete di una visione delle autonomie regionali che sfuggendo al solito cliché delle rivendicazioni del sud economicamente depresso, guardava al Meridione in un processo che oggi chiamiamo di coesione nazionale.
Piersanti Mattarella si è formato alla scuola del Concilio Vaticano II, ha respirato profondamente l’aria della dottrina sociale della Chiesa, ha vissuto lo stile del dialogo appreso dal suo maestro Aldo Moro, e questo suo corsus honorum può essere utilizzato come paradigma per chi ancora oggi vive la politica come vocazione. 
Per ciò il suo nome è tra quei cattolici democratici che hanno dato linfa alla democrazia italiana!
Insomma, chi cerca un testimone credibile, un esempio di ‘buona politica’, un uomo ispirato da una vocazione alta, non ha che da ‘ripassare nel cuore’ la grande lezione di Piersanti Mattarella!