Ricordo di padre Bartolomeo Sorge

Venerdì, 20 Novembre, 2020

Era l'82 quando ancora adolescente incominciai a partecipare alle serate organizzate a Quarto Oggiaro da Antonio Iosa, anima del Circolo Culturale Perini, instancabile promotore di dibattiti in periferia. Era la stagione delle stragi di mafia segnata dall'uccisione del Prefetto Generale Dalla Chiesa. Già allora Antonio Iosa presagi la necessità di un cambio di passo  e di un rinnovamento della politica e dello stato che coincideva con il partito di maggioranza la Dc. Entrò in sintonia con tante persone che diverranno amiche del Circolo Perini: Nando dalla Chiesa, Padre Ennio Pintacuda e Padre Bartolomeo Sorge. Riuscì a portarle tutte a Quarto Oggiaro organizzando serate indimenticabili. Passarono gli anni ma i fili invisibili di questi legami non si spezzarono mai. Anzi nei primi anni 90 con l'esperienza del movimento politico della Rete si aggiunsero nuovi amici, penso a Giovanni Colombo e ad altri in Lombardia e nel resto del Paese. L'intelligenza e l'attitudine di Padre Sorge a "pensare politicamente", ne hanno fatto un fine analista, studioso dei processi storici, sociali e politici, regista capace di spingersi oltre, con fiducia ed una serenità tale che quest'uomo minuto, apparentemente fragile, sapeva trasmettere a chi l'ascoltava. Era sempre un passo avanti e guardava lontano. Tante sue previsioni si dimostrarono esatte. Nella stagione che seguì tangentopoli, dal 97 viveva a Milano, ho avuto la fortuna di ascoltarlo nei tanti incontri di carattere politico, culturale ed ecclesiale in cui veniva invitato. Fine della Dc, Partito Popolare, Margherita e poi Pd ha visto Padre Sorge accompagnare questi processi con entusiasmo spronando ad agire anche quando i dirigenti politici si muovevano con estrema cautela per le resistenze della base. 

Ad esempio quando sprono' il progetto di costituzione della Margherita e poi quando si arrivò a fondare il Pd. Ma è interessante notare dai suoi interventi e dai suoi scritti di allora che nel passaggio alla Margherita già prefigurasse la fondazione del Pd. E in quel passaggio ricordo i dirigenti del Partito Popolare  che ci dicevano che il progetto della Margherita era l'approdo definitivo, il grande momento di ricomposizione del grande centro che come una chimera torna ciclicamente. La base del Partito Popolare qui a Milano resisteva, era recalcitrante e si opponeva ad una ipotesi di scioglimento del Partito popolare. Padre Sorge no! Studiando il processo e le sue evoluzioni già si proiettava avanti in scenari che vedevano l'incontro tra la tradizione cattolica progressista e la tradizione che arrivava dal Pci per fondare e fare nascere il PartitoDemocratico.

Mettendo subito in guardia dai rischi, poi rivelatisi reali, e la necessita' di fondere culture e storie profondamente diverse. In tutti questi anni non ho mai sentito Padre Sorge rifiutarsi di rispondere ad una domanda, anche scomoda. Si spegne per sempre la Sua voce, non il suo pensiero, raccolto in numerosissimi suoi scritti,  interventi e pubblicazioni.

Un bagaglio di esperienze unico: direttore de La Civiltà Cattolica, del Centro Pedro Arrupe di Palermo, Popoli, Aggiornamenti sociali. Fu un uomo di pensiero, ma da credente non si sottrasse mai alle grandi sfide ed all'azione, come la primavera palermitana, che affrontò con fiducia e trasmettendo fiducia e speranza a chi l'ascoltava.

Penso che per tanti Padre Bartolomeo Sorge sia stato un esempio di laicità,  libertà di pensiero, amore per la Chiesa e fiducia nel futuro quanto mai necessari oggi.