Si è spento, il 23 luglio 2017, Giovanni Bianchi. Nato a Sesto San Giovanni, ha insegnato filosofia e storia nei licei, eletto Presidente Nazionale delle Acli è stato uno dei fondatori del nuovo Partito Popolare Italiano e suo presidente nel 95/96.
Deputato dal 1994 al 2006, nel 2008 ha coordinato il Partito Democratico milanese.
Presidente del Circolo Dossetti di Milano e dal 2012 dell’associazione nazionale dei Partigiani cristiani.
Studioso e saggista tra i più significativi, ha dedicato la sua vita ad una testimonianza esemplare di cristiano laico impegnato nella storia, attento a ciò che si muoveva nelle pieghe nascoste della società in trasformazione, con un’ attenzione ai piccoli e agli ultimi, per scorgere il nuovo che stava crescendo.
Il suo cruccio quotidiano era quello di dare un volto concreto ed umano alla politica, attento alla sua dimensione più vera, cioè l’arte di edificare la città dell’uomo a misura d’uomo. Fu un autentico cattolico democratico e non si abbandonò mai alla tattica e alla mera gestione della cosa pubblica.
Ricordo di lui la passione con la quale si muoveva per cercare risposte all’oggi, con uno sguardo aperto al futuro e non appiattito negli interessi di parte.
Intese la politica come una grande impresa collettiva che doveva essere promossa ed accompagnata con discrezione ed onestà.
“Alla ricerca di maestri” fu il suo andare nella storia.
Con lui muore un maestro per molti, un “santo minore” , come era solito chiamare gli aclisti che con umiltà e tenacia avevano portato avanti la testimonianza cristiana durante la loro esistenza.
Un maestro e un santo minore che vivrà ancora nelle nostre iniziative e nelle nostre battaglie per la democrazia e per un vivere sociale aperto all’altro, qualunque sia il suo stato sociale e la sua provenienza. Sono sicuro che il suo apporto e quello di tanti altri compagni di strada, entrerà ad irrobustire quel giacimento di bene comune che è il fondamento di ogni sana e robusta convivenza.
