Newsletter n°8 - Luglio 2019

Gio, 04/07/2019 - 11:51 -- nazionale

VERSO LA TERZA COSTITUENTE DELLE IDEE:

APPUNTAMENTO A ROMA SABATO 20 LUGLIO

 

Cari amici,

per preparare al meglio la terza edizione della “Costituente delle Idee”, prevista per il prossimo autunno, ci ritroveremo per un incontro organizzativo, sabato 20 luglio a Roma, presso la sala riunioni interna alla Stazione Termini.

L’orario previsto è dalle 10 del mattino alle 13:30, in modo da lasciare spazio, nel pomeriggio, ad una assemblea di “Progetto Italia – Progetto Europa”dalle ore 14 alle 16:30. Due assemblee quindi distinte, ma nello stesso giorno con la possibilità, per chi è interessato, di partecipare ad entrambe.

 

UNA POLITICA CHE DISTRAE

Mentre l’opinione pubblica veniva attirata dalle polemiche sullo sbarco di naufraghi a Lampedusa, la nostra politica nazionale mandava in scena un parlamento in crisi per mancanza di intesa della maggioranza sui provvedimenti da portare in aula. Non è solo inconcludenza o momentanea frizione, bensì ingovernabilità dovuta ad una maggioranza instabile e intermittente, anche sui punti del programma concordato. 

Torniamo ai riflettori su Lampedusa. Un’operazione di soccorso che si sarebbe potuta concludere, semplicemente, con lo sbarco delle persone in un porto italiano e la redistribuzione in diversi Paesi europei attraverso accordi tra i governi. Si è invece preferito portare allo stremo una situazione che vedeva coinvolte delle persone in stato di bisogno sottoponendole ad ulteriori, inaccettabili sofferenze. Anziché mettere al primo posto la salvaguardia della vita umana si è scelto di usare quelle vite per il solito fine propagandistico.

Senza entrare nel merito (peraltro un giudice non ha riconosciuto alcun reato e annullato il provvedimento restrittivo) mi limito a sottolineare come questa politica non sia in grado di affrontare, non dico l’emergenza, ma neppure un flusso assai limitato; mettendo in scena una propaganda che, pur oggettivamente squallida e basata sul nulla, non per questo risulta meno convincente per tanta parte della popolazione. Giusto per dire il clima che viviamo. Ma è questo il compito della politica? Fare propaganda a prescindere?

 

SE FOSSE POLITICA

Ha ammonito poco tempo fa Enzo Bianchi: “Non creare e non accrescere le paure, cerca di infondere fiducia e speranza in tutti quelli che incontri, perché la vita è già dura e faticosa per tutti e la buona convivenza richiede di aver fiducia negli altri e nutrire speranza nel futuro”. Ecco, forse il compito della politica dovrebbe essere improntato a questo programma e se ha un senso per noi impregnarci in politica, deve essere in questa direzione.

Viviamo un tempo in cui sembra faticoso rivolgere lo sguardo in avanti e prendere atto delle gravi responsabilità di cui la politica si deve far carico.

I temi veri della politica sono altri. E hanno a che fare con la concretezza del bene comune. Basta solo un esempio. Nel mondo, una persona su tre non ha accesso all’acqua potabile sicura. È un dato contenuto nel rapporto «Progress on drinking water», redatto dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). È un dato drammatico e preoccupante, è un documento che punta i riflettori sulle disuguaglianze nell’accesso alla risorsa acqua, ma non solo: «Più della metà del mondo — denunciano l’Unicef e l’Oms — non ha accesso a servizi igienico-sanitari sicuri». È ancora, per Ann Naylor, direttore associato del settore acqua e dei servizi igienico-sanitari dell’Unicef, «Il mero accesso all’acqua non basta. Se è sporca o insicura, non stiamo aiutando i bambini a livello globale». Già ma chi si dovrebbe far carico di questi temi? Chi può avere le leve e le risorse per cercare una soluzione? La concretezza della nostra politica a non dovrebbe allargare lo sguardo su questi ed altri temi?

È ancora la politica ad essere chiamata in causa; certo una visione di politica non localistica, bensì strutturale per un verso e lungimirante per un altro. Ecco perché dobbiamo prestare attenzione al mondo, all’Europa. Sul sito trovate la puntata n. 52 di “Verso Europa 2020”: Nuovi colori e nuove mappe - Parlamento Europeo 2019; un servizio egregio che Gianni Saonara fa da tempo dimostrando l’utilità di avere in sito condiviso, animato solo con un volontariato generoso frutto del nostro stare in rete. Da anni. Nascono varie forme di aggregazione e non possiamo che esserne contenti, allo stesso tempo dobbiamo considerare l’esperienza acquisita da Argomenti2000 in questi anni (come già comunicato il 20-22 settembre prossimo avremo un seminario, su invito, in una abbazia per preparare la bozza di un Manifesto in vista della “Costituente delle Idee”).

In Europa, anche grazie al risultato elettorale, l'Italia non è stata trattata gran che bene. Se si eccettua l'elezione, alla presidenza del parlamento, di David Sassoli (che abbiamo convintamente appoggiato alle europee) e a cui facciamo un grande augurio, e la soddisfazione ...di genere, per la nomina di due donne ai vertici, il quadro non è buono. E il governo non ha ottenuto nulla. Anzi non sostenendo Timmermans e stando dalla parte del cartello di Visegrad, ha danneggiato il nostro Paese. E a prevalere sono Germania e Francia. E questo vuol dire che per l’Italia non sarà il massimo. Un’ultima nota a proposito dell’elezione del presidente del parlamento: i 5 Stelle hanno dato libertà di voto mentre la Lega e Forza Italia non hanno votato Sassoli. Un’altra occasione persa per dimostrare che la politica non è tifoseria da stadio e che, l’elezione di una figura come il presidente del parlamento, a cui era candidato un italiano, poteva essere un’opportunità per un voto intelligente e istituzionale insieme. Ma, evidentemente, sono doti che scarseggiano.

 

IMPEGNARSI È ANDARE CONTROCORRENTE

Siamo come anestetizzati rispetto i problemi reali, quelli veri che riguardano il momento in cui viviamo, e fatica ad emergere la capacità di essere adulti, generativi, donne e uomini che operano scelte, non solo per se stessi e per i propri figli, ma anche per le generazioni future. È questa generosità che segna lo stile della politica, della migliore politica, di quella che sa rappresentare scenari e indicare percorsi. Non trascurando la quotidianità. 

Eppure, come dicevo, siamo come distratti da una politica di ben altro livello, concentrata su singoli esponenti e sulle baruffe, vere o presunte, tra costoro. Una messe di dichiarazioni quotidiane fatte davanti ai microfoni e alle telecamere, in larghissima misura prive di pensiero e di profondità, in qualche caso trattasi di vere e proprie scemenze. Questa politica gronda dalle trasmissioni televisive, ci perseguita, è pervasiva, e in fondo omogenizza il nostro modo di pensare o comunque quello di tanti.

Occorrerebbe essere capaci di andare controcorrente. Come in qualche modo, con assiduità, ci invita a fare il papa, anch’egli alle prese con tante resistenze nella riforma della Chiesa. È solo un esempio che aiuta a capire il momento storico che viviamo. Sono passati decenni dal Concilio Vaticano II e ancora c’è chi fatica a lasciarsi interpellare dal vento dello Spirito che chiedeva alla Chiesa di rinnovarsi. Quante ambiguità, quanti clericalismi sempre ritornanti e quanta incertezza anche nel dare fiducia all’iniziativa laicale in campo politico. Dopo anni di supplenza nefasta.

In un recente incontro con i nunzi che la Santa Sede invia presso tutti paesi, Papa Francesco ha proposto un decalogo ai suoi ambasciatori convocati in Vaticano: «Non cercate il lusso e gli indumenti firmati, non cadete nel politicamente corretto, non trattate male i vostri collaboratori e rifiutate i regali troppo costosi destinandoli alla carità». E li ha avvertiti: «È inconciliabile l’essere Rappresentante Pontificio e unirsi a gruppi ostili al Pontefice, alla Curia e alla Chiesa di Roma».

Questo per dire che ...forse siamo in buona (cattiva, per meglio dire) compagnia, e si tratta di non lasciarsi scoraggiare, facendo ognuno la propria parte, con un impegno generoso che è il contrario del calcolo personale e dell’uso spregiudicato di ogni forma di potere. C’è bisogno di politici “veri”. Anche qui è papa Bergoglio a ricordarlo: «La complessità della vita politica italiana e internazionale necessita di fedeli laici e di statisti di alto spessore umano e cristiano per il servizio al bene comune».

Si tratta di andare controcorrente, il che non è per niente facile. Ed anche per questo, fuori da ogni retorica, servirebbero tanti “liberi e forti”. Ma è un “prodotto” che non si improvvisa. 

 

 

 

 

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