Mike Pompeo: chi era costui?

Lunedì, 28 Settembre, 2020
Con uno stile diplomatico che neanche Ronald Reagan con l'ultimo Brežnev (eppoi pensavamo fosse un attorucolo e un vaccaro), il Segretario di Stato USA Mike Pompeo ha scelto la Santa Sede per dare prova di cosa i sovranisti intendano con tale terminologia: rivendicare la propria assoluta sovranità e mettere sotto inchiesta quella altrui. E non si tratta di una prima volta, è prassi regolare. Chi pensava che tale impostazione della diplomazia fosse finita con gli Imperi Centrali si deve ricredere: questo modo di ritenersi 'centrali' e gli altri 'periferici' è evidentemente intramontabile.
Con un tweet - mezzo ideale per sottoporre proprie delicate considerazioni al Capo spirituale e fors'anco morale di un miliardo e 285 milioni di persone - Mike Pompeo avverte il Papa che con l'accordo con la Cina per le nomine dei Vescovi etc. la Santa Sede ha ottenuto solo il peggioramento del già diffuso "abuso del Pcc sui fedeli", e qualora insistesse - il Vaticano - nel condurre in porto l'accordo, "endangers its moral authority"; cioè Pompeo spiega al Papa perché mette a repentaglio la sua autorità morale. Così di conseguenza - scrive il Segretario di Stato su "First Things", una pubblicazione del cristianesimo made in USA, - "per tutti i coraggiosi fedeli che onorano Dio al di sopra dell'autocrate di turno il costo della resistenza alle tirannie si alzerà" e "i regimi che disdegnano i diritti umani saranno rafforzati", un 'consiglio' che non viene da Madre Teresa ma dal Presidente della più grande (?) democrazia occidentale, che ha fatto il proprio successo con raccolte di pensieri tipo "Pensa in grande e manda tutti al diavolo" (2010, Rizzoli Etas), in cui fra l'altro invita ad "azzannare alla giugulare" chiunque ti si metta di traverso, nonché a non rinunciare mai alla vendetta, notorio stile di chi 'onora Dio' alla faccia del mondo.
È singolare che poi il Papa venga messo in guardia non tanto rispetto allo Stato prossimamente firmatario dell'accordo, la Cina, ma citando esclusivamente il Partito Comunista Cinese. In pratica il Papa vuol fare un bell'accordo con i comunisti (eppoi non ci sarebbero più, eh?). Dello stesso coincidente stampo l'intervista di TGCOM24 alla virologa cinese Li-Meng Yan: anche in questo caso il virus Covid-19 non solo è stato creato artificialmente in laboratorio (macché ambienti naturali disastrati, le tigri stanno benissimo) ma a combinare tutto ciò è stato direttamente il Pc cinese. Anche qui, quando si esce dalle borse e dagli scambi internazionali, sparisce la Repubblica Popolare Cinese e intervengono i comunisti.
Ma barba e capelli alle avances del Segretario di Stato USA verso la Santa Sede (uno stato sovrano ma...) vengono fatti in un incisivo Editoriale in prima su "Avvenire" del 25 Settembre da Agostino Giovagnoli: oltre allo stupore per l'inusuale tracotanza, Giovagnoli evidenzia il tentativo di dividere i cattolici americani, di disorientarli e separarli da Biden (cattolico). Per far questo, con una diplomazia da "Amici" della De Filippi, si procede ad avvertire senza mezzi termini il capo cordata, il Papa.
La statura politica di Mike Pompeo contro quella di Papa Bergoglio. Viene in mente Karl Kraus, il celebre scrittore, saggista e commediografo austriaco, che nel 1933 di fronte all'imprevisto e stratosferico successo del confuso imbianchino austriaco Adolf Hitler scrisse: "Quando penso a Hitler non mi viene in mente nulla".