INFRAZIONE?! PERCHÉ?! (Prima parte)

Il governo italiano ha violato una basilare regola europea; il rapporto tra debito di uno Stato membro e suo prodotto interno lordo deve essere inferiore al 60% o in riduzione a “velocità sufficiente”. Se hai la stessa moneta di altri Stati non puoi infatti accumulare un debito insostenibile, perché non fai del male solo ai tuoi cittadini ma anche a quelli degli altri Paesi. Velocità sufficiente significa che il debito/PIL si deve ridurre ogni anno di un ventesimo della differenza tra il valore che hai e il 60%. Per agevolare gli Stati la decrescita può non essere costante anno per anno ma nell’arco di un triennio. Dal 2014 al 2017 (governi Renzi-Gentiloni) il rapporto è sceso lentamente ma in modo costante, dal 131,8% al 131,4%, nel 2018 (governo Conte) per la prima volta è aumentato fino al 132,2%.

Le regole fiscali sono però flessibili,e prima di un’informazione si valutano altri aspetti.
Nel triennio 2014-2017 l’Italia ha ridotto il deficit (in rapporto al Pil) dal 3% al 2,1%; e le riforme fatte o avviate (del mercato del lavoro, del mercato dei capitali, della pubblica amministrazione, della giustizia, del sistema fiscale) furono giudicate sufficienti a innescare una crescita di lungo periodo.

E adesso invece?!?! Il debito/Pil nel 2018 e nel 2019 sale, la manovra economica del governo M5S-Lega, secondo la Commissione Ue, porterà il debito l’anno prossimo al 135,2% (superiore di ben 4 punti al livello a cui il pd lo aveva lasciato). In più, i possibili fattori attenuanti peggiorano la situazione. Secondo la Commissione, il rapporto cresce del 2,5% quest’anno e addirittura il 3,5% l’anno prossimo. E anche il deficit strutturale nel 2018 è stato diverso da quello concordato con la Ue, e così continuerà ad essere nei prossimi anni (così come impostato dalla politica economica dell’attuale governo). Per la Commissione Ue anche le riforme strutturali hanno imboccato una strada nettamente sbagliata.
E ADESSO?!?!

di Marina Berlinghieri