Il contrasto al terrorismo oltre la paura e l'abitudine

Il rischio è che ci si abitui: le immagini dei collegamenti televisivi, i messaggi di solidarietà e le dichiarazioni di rabbia... si ripetono e ci dicono di una strategia del terrore che da un lato semina un sentimento persistente di paura e dall'altro rischia l'assuefazione. La strage accaduta questa notte in Francia ci mette di fronte ad un fenomeno con cui dovremo convivere probabilmente a lungo.

Il presidente della Repubblica ha detto a nome del popolo italiano che: "La feroce propaganda del fondamentalismo di matrice islamista ha trovato ancora una volta un folle esecutore che ha colpito in modo gravissimo tutta l’Europa nell’amica nazione francese nel giorno della sua Festa nazionale ". Ed ha espresso il sostegno e la solidarietà della Repubblica italiana.

 " L'orrore, il dolore della Francia - ha detto Mattarella - sono il nostro orrore, il nostro dolore. I morti di Nizza, di qualunque nazionalità, sono i nostri morti. Insieme con gli altri Paesi dell'intera comunità internazionale, anzitutto dell'Unione Europea, proseguiremo l'impegno contro la violenza e il terrorismo, per affermare i valori di libertà, eguaglianza, fraternità, celebrati in Francia il 14 luglio. Non cederemo mai a chi predica e pratica la cultura della morte contro la vita delle persone e la libertà".

 Il governo fa la sua parte con il rafforzare ulteriormente i nostri sistemi di vigilanza e di presidio degli obiettivi sensibili.

Ma non può essere sufficiente, come abbiamo notato più volte, questo tipo di terrorismo può essere sradicato solo da un'azione politica internazionale. Ed è su questo che dobbiamo insistere.