I rischi di un sovranismo su scala europea

Quanto accaduto a Rocca di Papa dove i Pullman di migranti sono stati accolti da due tifoserie contrapposte: chi esponeva una scritta “welcome” e chi ostentava saluti romani e il tricolore fanno pensare. Così come gli echi di quanto accaduto in contemporanea in Germania con la caccia allo straniero, fatti che non possono che destare preoccupazione. Dietro l’incontro di ieri a Milano tra Salvini e Orban non sta solo una mossa propagandistica di quelle a cui dovremmo essere abituati ( visto che hanno sostituito la politica..), ma qualcosa di più : un sostanziale cambio della politica estera del Paese, un riposizionamento geopolitico che non si comprende dove sia stato deciso. Un cambiamento che, se confermato, prelude ad una modifica grave degli equilibri europei; perché una cosa è lavorare per cambiare ciò che deve cambiare in Europa, anche nel rivedere i trattati, ed altra cosa è cercare di saldare le varie forze sovraniste. 

Il dato politico va oltre l’uso strumentale del fenomeno migratorio e lascia intravedere l’inizio di una lunga campagna elettorale per le prossime europee. Occorre prepararsi. Un segnale positivo viene dalla piazza di Milano e di altre città che hanno riunito cittadini di vario sentire in una manifestazione antisovranista. Ma non ci sono solo le grandi città e l’Italia è fatta di periferie dove al disagio subentra la rabbia e a quest’ultima facilmente si può aggiungere l’odio. Una miscela esplosiva che in troppi vorrebbero maneggiare.

 La Chiesa sta facendo la sua parte con una supplenza che non parla solo agli Stati ma anche alla coscienza dei singoli credenti, chiamati a riflettere su cosa sia giusto fare al di là degli Stati d’animo. Inoltre è sempre più evidente il rinnovato impegno dei cattolici rivolto alla politica. Una prospettiva da seguire e da sostenere non rinunciando ad un ruolo propositivo.