Fratelli che vogliono vivere in pace

Venerdì, 28 Aprile, 2017

È una grande emozione, oltre a un grande onore, rivolgere alcune domande al Santo Padre e ricevere le sue risposte su un tema così carico di implicazioni umane, sociali e politiche come quello delle migrazioni, imponente fenomeno dei nostri tempi. Papa Francesco è rispetto a tale fenomeno il riferimento morale e civile di una visione del mondo fondata sul valore della solidarietà. Nella intervista che segue, sono quattro i temi affrontati: il dialogo religioso come sfondo alle relazioni pacifiche tra i popoli, la rinnovata presenza della Chiesa cattolica sui problemi dei migranti e dei rifugiati, l’impulso alla cooperazione che spetta all’Europa, il ruolo della comunicazione per una reale comprensione delle migrazioni.

 

Santità lunedì otto luglio 2013 Lei compì il gesto di Lampedusa. “Dovevo venire qui a pregare – disse – a compiere un gesto di vicinanza ma anche a risvegliare le nostre coscienze”. Sabato 16 aprile 2016 Lei ha ripetuto questo gesto a Lesbo, unendo la Sua preghiera a quella dell’Arcivescovo di Atene Ieronymos e del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Il dialogo ecumenico e interreligioso, non solo fra le tre confessioni figlie di Abramo ma anche con tutte le altre, come può contribuire a una corretta visione del problema delle migrazioni, con il loro carico di sofferenze umane, nella ricerca delle soluzioni possibili all’accoglienza di chi arriva in Europa?

La visita a Lesbo e la preghiera con l’Arcivescovo di Atene Ieronymos e con il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo rappresentano una condivisione fraterna e di vicinanza al grido di tanti innocenti che chiedono solo di poter salvare la propria vita. La condivisione fraterna con altre confessioni appella le coscienze a non voltare le spalle alla richiesta di aiuto e alla speranza dei fratelli e delle sorelle in difficoltà.  Continua…

 

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