APPELLO PER UN GOVERNO CHE RAPPRESENTI IL PAESE

Mercoledì, 4 Settembre, 2019

La costituzione del nuovo governo italiano segna un passaggio di rilievo nella vicenda politica nazionale ed europea degli ultimi anni. Certo le modalità con cui si è consumata la crisi del governo sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega e gli esiti a cui porta la costruzione di una nuova maggioranza parlamentare segnano una sorta di “rivincita” del Parlamento e delle istituzioni rispetto ad un orientamento critico rispetto alle forme della democrazia rappresentativa e marcatamente “populista”. Ma c’è qualcosa di ulteriore da cogliere.

La fiducia assoluta nel leader, l’abbandono del valore della mediazione, la convinzione che occorra ricorrere al voto per legittimare il suo capo all’esercizio di un potere esecutivo svincolato da limiti, l’idea che la politica possa e debba regolare ogni aspetto della vita di persone e comunità: ebbene, tutte queste pulsioni, che segnano il perimetro di una crisi profonda delle democrazie liberali e repubblicane, sono ancor più vive di prima dentro il nostro tessuto sociale e culturale. Sono infatti i tratti che delineano il profilo della sfida storica che la politica si trova ad affrontare oggi in Italia come in Germania, in Ungheria, nel Regno Unito. Confrontarsi con questa sfida richiede di esprimere sia una capacità di visione che orienti le linee di sviluppo del nostro tempo sia una traduzione di questo alfabeto politico nel concreto uso delle istituzioni democratiche, ossia nell’esercizio della funzione di governo e nella capacità di legiferare, secondo quanto previsto dalla Costituzione.

Il governo che si viene costituendo in Italia è chiamato a cercare di esprimere, nel modo più elevato possibile, queste qualità che sono gli assi portanti di ogni cultura politica. Non solo nella storia politica italiana ma nell’attualità della vita del Paese esistono risorse ancora inutilizzate ed energie inespresse di cultura politica, incluse quelle di ispirazione cattolica. Sono queste risorse che offrono alla politica non solo gli strumenti per decifrare la realtà, con le sue criticità e i suoi possibili sviluppi, ma anche quella capacità progettuale espressa attraverso un pieno principio di rappresentanza. Quest’ultimo, per la politica, significa costruzione di relazioni, tessitura di legami attorno a questioni e problemi, dentro però una trama comune: quella del Paese da governare e a cui dare, mediante le leggi, gli strumenti per crescere e svilupparsi. Di fronte alle sfide politiche e culturali delle diverse forme di “populismo” e di “democrazia illiberale” e di fronte alla crisi della mediazione politica e sociale, occorre che il nuovo governo sappia esprimere al più alto livello questa capacità rappresentativa fondata su solide radici di cultura politica. Per questo è opportuno che i partiti che intendono formare la nuova maggioranza si preoccupino di dare al governo quella composizione che meglio rispecchia questa esigenza. E questo vale in modo particolare per il Partito Democratico che ha nella sua ragion d’essere la volontà di essere luogo di crescita e confronto e sviluppo di grandi tradizioni politiche, compresa quella cattolico democratica e cattolico liberale.

Auspichiamo che quanti portano, in queste ore, la responsabilità di indicare le figure che dovranno comporre il nuovo esecutivo, ricordino la piena portata delle sfide che abbiamo di fronte e l’esigenza che il Paese ha di ritrovare nel governo e nelle istituzioni quell’interlocutore costante e attento con cui reggersi e darsi una prospettiva di futuro possibile, attraverso il metodo democratico.

 

Nicola Antonetti, Presidente Istituto Luigi Sturzo; Gianni Bottalico, ASviS; Silvia Costa, europarlamentare; Gian Candido De Martin, Luiss; Emiliano Manfredonia, Vice Presidente Nazionale Acli; Mario Oppes, Responsabile - U.O. Medicina d'Urgenza Sassari; Fabio Pizzul, consigliere regionale Lombardia; Francesco Prina, deputato della XVII legislatura; Giovanni Saonara, già deputato; Alberto Guasco, docente Link Campus University; Domenico Marino, docente Università Mediterranea; Carlo Rossini, già sindaco Todi; Riccardo Saccenti, docente Università di Bergamo; Chiara Scalzi, ass. “Volontariato CIR”; Franco Vaccari, Presidente di “Rondine Cittadella della Pace”; Tonino Baldino, “Centro Studi Toniolo” Alghero; Alessandra Bonifazi, Presidente "Lazio Sociale"; Fabio Cucculelli, docente Università degli Studi G. Marconi; Paolo Danuvola, il “Sicomoro”; Claudio De Maio, Camera di Commercio Milano, Monza, Brianza, Lodi; Salvatore Di Salvo, UCSI Sicilia; Anna Paola Fabri, Vice Presidente “Polo9”; Alberto Fattori, insegnante; Maurizio Gentilini, Consiglio Nazionale delle Ricerche; Rocco Gumina, Presidente ass. “A. De Gasperi” Caltanissetta; Francesco Pasquali, Consigliere comunale Desio; Ilaria Ramazzotti, Assessore Comune di Senigallia; Valerio Pedroni, Fondazione Somaschi; Vittorio Rapetti, insegnante; Natalino Stringhini, già vicepresidente ACLI; Federica Albini Riccioli; Giuseppe Bonelli; Sandro Campanini; Raffaele Cananzi; Giuseppe Cannella; Giandiego Carastro; Tommaso Cioncolini; Marco De Stefani; Margherita Di Giorgio; Alberto Ferrari; Giovanni Lanza; Valentino Marcon; Alessandra Giardina; Raffaele Gurrieri; Silvio Minnetti; Paolo Nepi; Margherita Palazzi; Anna Pedone; Fiorella Pierani; Silvano Poderi; Riccardo Rossi; Paolo Santinoli; Mirella Savoldi; Santino Scirè; Paola Vacchina; Raffaele Zunino (firme in aggiornamento)

 

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